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Porta a porta: "Al posto dei cassonetti rastrelliere per bici e stazioni per il bike-sharing"

La proposta della consigliera 5 Stelle, Valeria Antoni: "Ci auguriamo che l'amministrazione non riempia gli spazi vuoti con parcheggi, magari a pagamento. Cominciamo a pensare una città a misura d'uomo e non di contribuente"

Con il porta a porta gli spazi vuoti lasciati da cassonetti potrebbero essere occupati dalle rastrelliere per le bici o da nuove stazioni per bike sharing. Questa, in sintesi, la proposta lanciata dalla consigliera comunale pentastellata, Valeria Antoni.  "Nei quartieri di Cisanello, Porta a Piagge e Pisanova - esordisce la Antoni - l'Amministrazione sta portando avanti una politica del porta a porta che ha visto piano piano l'eliminazione dei cassonetti dalla strada. Una presenza che negli ultimi anni ha incrementato un degrado senza limiti con svuotamenti illegittimi e riversamenti per terra del loro contenuto. Adesso che la città ha preso esempio dal modello Novara, ossia ha deciso di far ricadere la responsabilità del loro decoro direttamente sui cittadini portando i mastelli dentro i condomini, vediamo crescere sempre più spazi vuoti , quelli che una volta erano occupati dai cassonetti e ci auguriamo che l'amministrazione non intenda ricoprirli di parcheggi, magari a pagamento".

Quindi la proposta. "Chiediamo all'amministrazione - prosegue la consigliera del M5S - di riempire quei vuoti con rastrelliere per le bici o di stazioni di bike sharing dimostrando così che non si insegue solo la volontà di far cassa. La visione che abbiamo della città come Movimento 5 Stelle infatti è quella di seguire la naturale inclinazione dei pisani che utilizzano la bici regolarmente, ancorché Pisa non abbia adeguate piste ciclabili o siano parzialmente complete, i cittadini utilizzano il mezzo a due ruote portando la città ogni anno in posizioni rispettabili nelle classifiche di Legambiente".

"Riteniamo che la mobilità - conclude la Antoni - debba essere costantemente aggiornata alle esigenze dei cittadini. Bisogna smettere di vedere quest'ultimi come polli da spennare (ricordiamoci che chiediamo loro l'obolo anche per parcheggiare all' Ospedale di Cisanello, ossia dove il parcheggio non manca ma sopratutto dove chi vi si reca lo fa per motivi non certo ricreativi). Cominciamo a pensare una città a misura d'uomo e non di contribuente".

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