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Un anno di Giunta Conti per il PD: "Visione proprietaria del Comune e pochi fatti"

Il gruppo consiliare del Partito Democratico traccia un bilancio (negativo) dell'operato dell'amministrazione a trazione leghista

Il prossimo 17 luglio è la data in cui la Giunta Conti raggiunge un anno dal suo insediamento. Un anno che il Partito Democratico, con il suo gruppo consiliare, ha voluto analizzare per tracciare un bilancio dell'esperienza leghista nella gestione della Cosa Pubblica cittadina. Il giudizio non è lusinghiero, con il capogruppo Giuliano Pizzanelli che ha riassunto così le contestazioni sull'operato della Giunta: "Da un lato abbiamo notato una visione proprietaria del Comune e delle istituzioni, dall'altra c'è stata la politica dei tagli. I tagli dei nastri di opere realizzate da chi li ha preceduti, ed i tagli ai servizi, un vuoto che dovremo tornare a riempire".

Pizzanelli approfondisce il primo aspetto: "La Lega usa strumentalmente le regole e le istituzioni per fare ciò che desidera. Un esempio è quanto successo con il mancato apparentamento di 'Pisa nel cuore' e la successiva entrata come assessore di Latrofa, manovra che ha portato alla perdita di un consigliere di minoranza. Tutto lecito, ma è un andare contro lo spirito della legge che regola gli enti locali. Un metodo che poi viene replicato molto nella comunicazione, sfruttata in modo molto disinvolto, basta ricordare come il presidente del consiglio Gennai, durante la 'Festa della Toscana' alla Leopolda lo scorso 29 novembre, abbia trasformato un appuntamento istituzionale in una convention della Lega".

Le censure Pd si muovono su vari campi e 'partite aperte' in città. Pizzanelli fa l'esempio della sicurezza e del presidio della Polizia Municipale in viale Gramsci: "E' stata fatta demagogia per una misura poi inefficace, visto che non è mai stato un vero presidio. Ma lo si vede in tanti settori, come lo stadio o la moschea". Sullo stadio ha aggiornato il consigliere Matteo Trapani: "Nella variazione al DUP (Documento unico di programmazione) si parla di maggiori lavori per la sistemazione dell'Arena per 300mila euro, che pagherà il Comune visto che c'è impegno di spesa, quando ancora non si sa nulla sulla convenzione che doveva 'arrivare a breve', si diceva 2 mesi fa. Per non parlare ora dell'unione della variante urbanistica con la moschea: si dice sia un'integrazione, ma sono stabilite nuove aree, non semplici specificazioni, per cui si può benissimo trattare di nuove norme che hanno altre procedure. E questo rileva anche per eventuali ricorsi al giudice amministrativo". 

"Sono stati interrotti rapporti con gran parte della città - dice la consigliera Olivia Picchi - la città è un sistema di relazioni e quando non funziona è segno che manca un progetto. Faccio il caso delle Agazzi, la Giunta si è trovata ad affrontare una decisione improvvisa che ha tentato poi di giustificare come statalizzazione, ma non è altro che una chiusura. Con i genitori dei bambini che si sono trovati a doversi rivolgere da soli ad altre scuole per le nuove iscrizioni. Quello che ci preoccupa è questa improvvisazione: a pagare poi sono le famiglie".

Rincara la dose sull'urbanistica Marco Biondi: "Non c'è prospettiva di lungo termine. Pensiamo all'area della Cittadella, non si sa più nulla del progetto del parco, dopo i tanti interventi che hanno portato poi al Museo delle Antiche Navi ed ai recuperi degli Arsenali. Per non parlare del Piano Strutturale d'area, sicuramente non portato a termine dall'amministrazione precedente, ma ora portato avanti con la sola Cascina quando invece si potrebbe pesare molto di più a livello regionale se Pisa fosse capofila di un progetto unito con i comuni della zona".

Fa l'esempio dei Ctp Benedetta Di Gaddo: "Sono previsti dallo Statuto Comunale, quindi vanno realizzati salvo sia modificato proprio quel documento. Ma l'amministrazione non sa cosa vuole. Prima la vicesindaco da un parere negativo in toto, poi il sindaco dice che vuole ridurli, da 6 a 3, litorale, nord e sud. Difficile pensare siano idee concrete, visto quanto sono corposi alcuni Ctp e quanto sono composite le varie realtà. La verità è che non c'è dialogo coi territori e sono stati bloccati tanti rapporti con le associazioni per anteporvi rapporti personali".

"Devono capire - ha detto Maria Antonietta Scognamiglio - che il Comune si muove in un sistema istituzionale. Non è possibile ad esempio che la graduatoria dell'emergenza abitativa sia bloccata perché hanno varato il relativo regolamento pochi giorni prima della nuova legge regionale. Oppure perché si tiene in un cassetto l'Osservatorio sulla legalità quando sarebbe già pronto per essere approvato? Si può sfruttare il lavoro fatto in precedenza, anche modificandolo, perché si può dare il proprio impulso politico, ma qua manca senso istituzionale". 

Per Andrea Serfogli "servirebbe un minimo di onestà intellettuale. Come nel bilancio: lo sblocco dell'avanzo di gestione non è avvenuto per la nuova Giunta o il governo leghista, ma è derivato da una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato le norme volute dai governi Berlusconi e Monti. Le risorse c'erano perché il Comune è stato amministrato bene, con un bilancio sano, che continuerà per questo a produrre avanzi di gestione anche nei prossimi anni".

Politicamente il capogruppo Pizzanelli lancia così un messaggio di apertura a chi si oppone all'attuale maggioranza: "Il documento che abbiamo realizzato con tutte queste criticità è a disposizione di tutte quelle componenti politiche che hanno sostenuto al ballottaggio Andrea Serfogli, siamo pronti a farci megafono e interpreti del crescente malessere che si registra in città. Il nostro compito è riempire quel vuoto che la Giunta sta creando con la sua politica miope e senza prospettive".

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