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Campagna del Pd contro le classi pollaio: petizione popolare e volantinaggi a Pisa e provincia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Una campagna contro le cosiddette “classi pollaio”, che anche a Pisa e in provincia si contano troppo numerose. È il tema centrale della mobilitazione autunnale del Pd pisano, che culminerà con la partecipazione alla manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma. Contro il sovraffollamento nelle classi il Pd ha preparato una petizione popolare e una serie di banchetti informativi con distribuzione di volantini in tutta la provincia, a partire da questo fine settimana. Nei prossimi giorni sarà possibile firmare la petizione anche sul sito www.pdpisa.it e tramite la pagina Facebook www.facebook.com/pdpisa. “Abbiamo scelto la scuola – osserva il segretario provinciale Pd Francesco Nocchi – perché è su un diverso approccio all'istruzione e alla formazione, viste come opportunità e non come peso, che vogliamo fondare l'alternativa al Governo Berlusconi e alla destra, che in questi anni hanno solo saputo tagliare. Quest'anno in provincia di Pisa la scuola è partita con una riduzione di personale di oltre 170 unità, tra docenti e tecnici amministrativi. E le classi scoppiano, con gravi problemi di sicurezza e difficoltà enormi nell'aiutare chi ha problemi di apprendimento e i ragazzi diversamente abili, ma anche nello sviluppare le capacità individuali”. Le cronache dei giorni scorsi raccontano di diverse classi delle superiori, soprattutto prime, partite con 30 e più studenti: a Pisa 2 da 30 all'Alberghiero Matteotti e addirittura 6 all'Istituto Industriale Da Vinci. E in provincia non va meglio: allo Scientifico Marconi di San Miniato si contano 4 prime con 30 alunni ciascuna, allo Scientifico XXV Aprile di Pontedera una terza da 29 e al Pedagogico Falchi di Montopoli addirittura una prima da 31 con 3 diversamente abili. “Come si può pensare, in queste condizioni – insiste Nocchi – di fornire un'istruzione di qualità, lottare contro la dispersione scolastica, garantire sicurezza e integrazione? Anche solo mantenere la concentrazione sarebbe un'impresa. Quello che proponiamo come Pd è di non andare oltre i 25 alunni”.

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