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Caso Ikea all'Unione Europea, Fli: "Lo svarione è del Pd, non di Barroso"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

"Tutt’altro che sorprendenti le esternazioni del Presidente dell’ Unione Europea Barroso, che sulla questione IKEA ha svergognato in tutta Europa la nostra città additandola ad esempio (negativo) di come la lentezza pachidermica delle amministrazioni pubbliche europee sia un elemento di forte penalizzazione per la nostra economia reale. Come dargli torto?
Più sorprendente invece la scomposta reazione del governatore Rossi che è  arrivato quasi a minacciare il Presidente UE per lesa maestà.
Lo svarione di Barroso riguarda l’aver confuso Vecchiano con Pisa, ma non è uno svarione avere espresso sconcerto su una vicenda che è, per molti aspetti, eloquente dello stato confusionale in cui versa il PD toscano.
L’aver fatto fare alla Toscana e al PD una figura indecorosa a livello internazionale non era infatti sfuggito né a Rossi, né a Filippeschi, che già all’indomani dello sdegnato abbandono di Vecchiano da parte di IKEA, dopo ben 6 anni di inconcludenti diatribe e,  lasciatecelo dire, di pregiudizi ideologici e chissà che altro (…), corsero affannosamente ai ripari.
E’ da quel giorno e non da ieri che Vecchiano e di conseguenza l’Italia diventarono oggetto di derisione finendo da allora sulle cronache di tutti i media del mondo.
Dopo il no di Ikea a Vecchiano, su imput della Regione, decine di amministrazioni locali dello stesso colore di Vecchiano si genuflessero di fronte all’Azienda svedese implorandola di  tornare sui propri passi e di investire sui propri territori, mettendo a disposizione “senza se e senza ma” terreni pronti a diventare improvvisamente edificabili e varianti improvvise a piani strutturali, pur di non perdere un’occasione irripetibile per il proprio territorio. Fortunatamente la scelta di Ikea è finita su Pisa, e va dato merito a Filippeschi di avere agito per il bene della città. Ma il giudizio sull’operato del PD regionale e locale rimane profondamente negativo.
Barroso non ha fatto altro che rimarcare gli infausti effetti che l’attesa biblica di un permesso o di una autorizzazione può avere sull’economia italiana ed europea, oltre che, ovviamente, sulle sorti di un’Azienda o di un imprenditore. E’ inutile domandarci come mai latitano gli investimenti stranieri in Italia, questo è uno dei (tanti) motivi. Inutile indignarsi e sottrarsi alle critiche affidandosi a sottili distinguo lessicali.
Ma quello che preoccupa sono le lacerazioni e le contraddizioni all’interno della sinistra toscana e pisana che hanno toccato vette preoccupanti per i cittadini.
La divisione frontale tra SEL (partito che governa in provincia con il PD) e la maggioranza del PD oggi è ovunque:
- sulla mancata assegnazione diretta degli spazi a Rebeldia, sulla quale il PD comunale ha correttamente fatto valere il sacrosanto principio dell’uguaglianza nei diritti di tutti i cittadini;
- sulla gestione dei “beni comuni” successiva al referendum popolare, che ha visto il PD schierato per i 4 “SI”, ma che (come noi avevamo ampiamente previsto) ha fatto orecchie da mercante quando si è trattato di dare attuazione alla volontà popolare;
 - sul voto contrario sul Super Ato in coerenza con la legislazione nazionale che ha visto Sel votare contro con invece parere favorevole del gruppo consiliare FLI.
Senza dimenticare che i due partiti sono contrapposti sullo scandalo rifiuti che vede indagato l’assessore provinciale Picchi, al quale il SEL chiede un passo indietro mentre il Terzo Polo chiede con FLI un dibattito pubblico in Provincia sulle vicende oggetto di inchiesta;
Stiamo assistendo ad un rapido disfacimento di questa coalizione piena di quelle ipocrisie e di contraddizioni che sono tipiche di forze che gestiscono il potere da troppi anni e che ne diventano inevitabilmente succubi. Le crisi di identità di tanti consiglieri comunali del PD pisano sono uno specchio eloquente del malessere che serpeggia in quel partito.  Il rinnovamento del clima politico che si respira in Italia non tarderà ad arrivare anche da noi, e Futuro e Libertà a Pisa ha in sé tutte le caratteristiche per ergersi a protagonista di questo rinnovamento."

Andrea Fehr (Resp. Lavoro e Attività Produttive FLI Pisa)

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