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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica San Giusto

Cittadella aeroportuale, Ucic-Prc: "Ancora cemento per un progetto inutile"

Dal gruppo consiliare di Ciccio Auletta e Marco Ricci attaccano l'amministrazione comunale per il progetto che contempla anche la costruzione di un nuovo centro congressi in San Giusto. "Nemmeno preso in considerazione l'impatto sul quartiere" dicono

"L'amministrazione comunale? Un disco rotto che concepisce lo sviluppo solo come nuovo cemento e nuovo consumo di suolo, unici motori (secondo loro) dell'economia cittadina". La pensano così dal gruppo consiliare di Una città in comune-Rifondazione Comunista che attacca il progetto della Cittadella Aeroportuale, sulla quale la Commissione Urbanistica proprio ieri mattina ha dato parere favorevole, spianando così la strada alla discussione in Consiglio Comunale. Un progetto che per Ucic-Prc porta solo appunto a nuovo consumo di suolo, argomento particolarmente dibattutto già in seguito agli allagamenti dello scorso 24 agosto.

"Passato il mese di agosto, con i suoi allagamenti fuori stagione e le successive polemiche, dimenticate le discussioni e gli impegni presi, la maggioranza non trova di meglio da fare che impegnare nuovamente il Consiglio Comunale e i cittadini con l'ennesimo progetto di consumo di suolo a fini speculativi - ringhiano dal gruppo dei consiglieri comunali Ciccio Auletta e Marco Ricci - beneficiaria dell'operazione è in questo caso la Società Aeroporti Toscani, proprietaria dell'area su cui dovrà sorgere la fantomatica Cittadella Aeroportuale. Una valorizzazione enorme delle aree a Sud Ovest del quartiere di San Giusto, attualmente agricole e in zona ad elevata pericolosità idraulica, per farne un centro congressi, con annessi alberghi e servizi vari".

"La Prima Commissione Permanente ha espresso il suo parere sul progetto: peccato che non ci sia stata nessuna discussione sullo studio presentato alla città subito prima della pausa estiva - proseguono - lo studio, pagato 20.000 euro dal Comune (soldi che dovrebbero essere rimborsati dalla Regione), mette in dubbio la sostenibilità dell'operazione. A parere dei consulenti, se si guarda all'attuale assetto della città, non si riscontra alcun elemento che testimoni la caratterizzazione di Pisa come città congressuale e 'in mancanza di una specifica focalizzazione della destinazione sulla funzione congressuale, un nuovo contenitore potrebbe risultare addirittura inutile'. Inoltre il costo dell'operazione è tale che per essere giustificato le strutture dovrebbero avere una fruizione quotidiana e non solo in occasione di eventi particolari".

"In altre parole - traducono da Una città in comune-Rifondazione Comunista - la domanda di sedi per congressi e meeting attualmente esistente non giustifica la costruzione di un'altra area dedicata, o comunque questo richiederebbe di dedicare l'intero sistema città a questo settore. Abbiamo quindi chiesto che si rimandasse la discussione all'interno del nuovo Piano Strutturale in corso di realizzazione, perché potesse essere una previsione organica di territorio, e non una mera valorizzazione di asset societari. Ma così non è stato". "Ci sono anche importanti dubbi sul fatto che il Comune valorizzi un'area di proprietà di una società di cui possiede azioni, quindi beneficiandone in maniera indiretta, ma di cui non ha più il controllo - aggiungono - la commistione tra logica pubblica e logica privata diventa evidente e scivolosa. Ma anche questo problema non si è voluto affrontare. Si rafforza quindi l'idea che l'urbanistica sia piegata ad altri interessi, e si capisce meglio come mai poi si producano i disastri che i cittadini conoscono bene".

"Evidentemente non interessa valutare se le necessità sia dell'Università sia degli operatori economici coincidano con la costruzione di una mega struttura lontana dai flussi commerciali, così come non viene preso in considerazione se tale struttura andrà a distruggere il fragile equilibrio della sostenibilità della vita nel quartiere San Giusto, già gravato dalla presenza dell'aeroporto - concludono - cosa ci guadagnano davvero i cittadini pisani da queste scelte politiche?".

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