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"Conflitto di interesse senza precedenti, il consigliere comunale si dimetta"

Attacco di Diritti in Comune all'amministrazione sull'iter che ha portato alla decisione dell'aumento di un euro della tassa di soggiorno

Controllore e controllato. La lista in Consiglio comunale a Pisa Diritti in Comune, con il capogruppo Francesco Auletta, rende nota una vicenda di "palese conflitto di interessi" per la quale chiede che "il consigliere comunale Benedetti si dimetta" e che "il sindaco Conti e l'assessore Pesciatini chiariscano immediatamente su questa vicenda che apre scenari sempre più inquietanti nella gestione della cosa pubblica, creando un precedente che annulla la distinzione tra interessi privati ed interessi pubblici. Da parte nostra faremo subito una segnalazione all'Anac, e chiederemo una verifica sulla legittimità di tutti gli atti relativi a questa delibera".

Il contesto è quello della decisione dell'amministrazione comunale di aumentare di 1 euro la tassa di soggiorno turistica. "In occasione della discussione, sia in Quarta commissione consiliare permanente sia in Consiglio comunale sul Bilancio preventivo 2024, abbiamo più volte chiesto chiarimenti sul ruolo svolto dal consigliere comunale Giorgio Benedetti, capogruppo della 'Lista Sviluppo e Territorio - Pesciatini per Pisa', che fa capo all'assessore al commercio e al turismo Paolo Pesciatini ed è parte della maggioranza che sostiene il sindaco Michele Conti". Sotto osservazione "l’iter di concertazione fra l’amministrazione comunale e FederAlberghi Confcommercio riguardo le modifiche al Regolamento sull’imposta di soggiorno, visto anche il comunicato ufficiale fatto nel mese di novembre dallo stesso sindaco Conti con il consigliere Benedetti e pubblicato sul sito del Comune".

Così lo scorso 27 dicembre "abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per capire come si è svolta la concertazione, chi vi ha partecipato e l’eventuale presenza e ruolo dello stesso Benedetti, visto che oltre che capogruppo della lista Pesciatini è anche membro della Quarta Commissione Consiliare Permanente che ha esaminato la proposta di delibera e in Consiglio è intervenuto e ha votato a favore della delibera che modifica il Regolamento dell'imposta di soggiorno. Al contempo Benedetti come risulta dal curriculum pubblicato sul sito del Comune di Pisa: 'da febbraio del 2023 è avvocato delle strutture ricettive di Confcommercio Provincia di Pisa, dal 2010 avvocato di Federalberghi Pisa e Provincia, e detiene l’8.33% delle quote della società Grand Hotel Duomo SAS'. Inoltre sul sito di FederAlberghi Pisa risulta invitato permanente al Consiglio della associazione. Dal verbale del tavolo di incontro svolto l’8 novembre del 2023 tra l’amministrazione comunale, per la quale erano presenti il sindaco Conti e l’assessore al turismo Pesciatini, e i rappresentanti della Federalberghi Confcommercio Pisa sulla proposta di modifica dell’imposta di soggiorno, risulta che il consigliere Benedetti era presente come rappresentante della delegazione di Federalberghi, a nome della quale insieme agli altri rappresentanti ha dato parere positivo alla proposta di modifica, ruolo ribadito nel corso del dibattito del Consiglio esprimendosi come 'per noi associazione', mescolando così la funzione di consigliere esercitata in quel momento con gli interessi di categoria".

"Siamo di fronte ad una situazione di conflitto di interesse senza precedenti - sentenzia Auletta - non è assolutamente ammissibile, anche solo in termini di opportunità e di rispetto delle funzioni, che un consigliere comunale partecipi ad un tavolo di concertazione con il Comune di Pisa in rappresentanza di una associazione di categoria nella quale riveste un ruolo ed al contempo partecipi alla discussione e voti la delibera nella veste di consigliere comunale: svolgendo così sullo stesso atto due ruoli che rappresentano interessi e funzioni diverse e non sovrapponibili. Tutto questo con il placet del sindaco Conti e dell’assessore Pesciatini".

"Da parte della Giunta si avalla - conclude il consigliere - una condotta e un metodo di governo della cosa pubblica per noi inaccettabile, sebbene non ci stupisca visto il metodo di governo di questa destra. E come è possibile che lo stesso consigliere Benedetti non si sia astenuto o non abbia partecipato sia al momento del dibattito, nel quale invece ha ribadito le ragioni di 'noi categoria', che al voto sulla delibera? Tanto più che il dovere di astensione, previsto dalla normativa, sussiste in tutti i casi in cui i consiglieri versino in situazioni, anche potenzialmente, idonee a porre in pericolo la loro assoluta imparzialità e serenità di giudizio, imparzialità e serenità venute meno laddove lo stesso Benedetti si è espresso nell'aula cambiando registro e mettendo il cappello dell'associazione che rappresenta e di proprietario di quote di una società alberghiera".

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