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Dimissioni assessore Danti: ora traballa anche la maggioranza

I consiglieri di maggioranza sono rimasti 18 su un totale di 32 ma altri quattro potrebbero presto lasciare. Il Pd: "E' necessaria una verifica per capire se ci sono ancora i numeri per governare la città"

"Nei prossimi giorni verificheremo se ci sono o meno le condizioni per continuare a governare la città. Nel caso queste condizioni venissero a mancare allora la soluzione migliore è quella di tornare al voto in concomitanza con le elezioni regionali". Così, oggi pomeriggio, Stefano Nocchi e Andrea Ferrante, rispettivamente segretario provinciale e segretario comunale del Pd. Le dimissioni di Dario Danti da assessore alla Cultura e la conseguente uscita di Sel dalla maggioranza sembrano insomma mettere in crisi anche la tenuta stessa dell'amministrazione Filippeschi. Ci sarebbero infatti quattro consiglieri del Pd, appartenenti alla cosiddetta 'ala sinistra' del partito, che potrebbero decidere di uscire dalla maggioranza. "Credo che ci siano ancora le condizioni per andare avanti - ha detto Ferrante - ma a questo punto è necessario verificare la tenuta del partito sia a livello dirigenziale che di singoli consiglieri. Una verifica che partirà già da stasera con la riunione della segreteria comunale del partito".

GLI INDECISI. Con la fuoriuscita di Sel i consiglieri di maggioranza si riducono infatti a 18 (su un totale di 32), ma sarebbero 4 i consiglieri del Pd indecisi se rimanere o meno nella maggioranza. Tra questi il primo ad uscire allo scoperto è Stefano Landucci: "Mi sono preso qualche giorno per riflettere, perchè si tratta di una decisione importante - ha spiegato il consigliere del Pd - ad ogni modo deciderò entro martedì prossimo. La mia riflessione non è legata solo alla vicenda dell'aeroporto ma riguarda, più in generale, la gestione della città. Una gestione che già in passato mi ha visto più volte critico. Bisogna poi considerare - ha continuato Landucci - che questa amministrazione è nata con un certo tipo di maggioranza che oggi non c'è più, né a livello locale né a livello regionale".

LA VICENDA DI SEL. I due esponenti del Pd sono poi tornati sull'uscita di Sel dalla maggioranza di governo in seguito al voto favorevole sulla fusione tra Sat e Adf. "Prendiamo atto di questa scelta - ha affermato Nocchi - una scelta lucida e di convenienza politica, fatta in modo poco chiaro e probabilmente decisa da Roma o da Firenze. Qualcuno ha deciso di fare della Toscana il laboratorio della sinistra anti-Renzi e anti-Rossi e Sel si sta prestando a questo gioco". Ancora più duro il segretario comunale del Pd, Andrea Ferrante: "Si tratta - ha detto Ferrante - di una decisione improvvisa ed evidentemente strumentale. Lo stesso partito di Sel aveva votato, in data 11 dicembre, un ordine del giorno in cui si prendeva atto di voler giungere in tempi brevi alla fusione dei due aeroporti e in cui si chiedeva una disamina su quanto costava la fusione e quali sarebbero state le coperture economiche".

"Domenica - prosegue Ferrante - io stesso ho chiesto a Sel se il nostro voto avrebbe avuto ripercussioni sulla maggioranza, da questo punto di vista, avevo avuto più che una rassicurazione. Curioso, poi, che il primo a rompere il patto di governo sia stato lo stesso Danti che, fino a pochi giorni fa, sembrava quello più ostile a questo genere di soluzione. Non so se l'ex assessore si candiderà alle prossime elezione regionali questo, anzi, dovrebbe dircelo lui". Il Pd chiede infine a Sel una verifica dell'alleanza a livello provinciale. "O è un problema politico o è una problema amministrativo - ha concluso Nocchi - ma è lo stesso Danti che nella sua lettera parla di 'vicenda politica', criticando Rossi e Renzi. Quindi di un problema che non riguarda solo Pisa. A questo punto bisognerà però capire se e come sarà possibile andare avanti a governare con Sel anche in altri comuni del territorio".

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