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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Segreteria provinciale del Pd: si dimette Sandra Capuzzi

L'assessore al sociale e presidente dell'associazione Oltrebinario: "Poco coinvolti nelle scelte organizzative. I 'capi renziani' hanno preferito personalizzare e limitare la partecipazione"

Il risultato del Referendum Costituzionale inizia a fare sentire i suoi effetti anche a Pisa. L'assessore al Sociale del Comune di Pisa e presidente della Sds dell'area Pisana, Sandra Capuzzi, ha infatti annunciato questa mattina, lunedì 5 dicembre, le sue dimissioni dall'organo esecutivo della segreteria provinciale del Partito Democratico.

"Il risultato della provincia e della città - scrivono in una nota Sandra Capuzzi e Salvatore Sanzo, quest'ultimo assessore allo Sport del Comune di Pisa - ci confermano, le sensazioni avute in quest’ultimo mese di campagna referendaria. Una campagna in cui siamo stati spesso sollecitati via sms, chat e mail, ma poco coinvolti nelle scelte organizzative: prendiamo ancora una volta atto che evidentemente se esiste un giglio magico pisano, noi non ne facciamo parte. Con la nostra associazione (Oltrebinario Ndr) siamo stati fra i primi a creare un comitato a favore del Sì, proprio perché ritenevamo di dover esporre e discutere, sin dall'inzio, i contenuti di una riforma che si presentava complessa. Anche stavolta i cosìdetti 'capi renziani' hanno però preferito personalizzare e limitare la sfera dei protagonisti, invece di allargare la partecipazione ed il coordinamento. Ognuno ha guardato il proprio pezzettino, con il solito risultato della sconfitta".

A finire nel mirino la segreteria provinciale del Partito Democratico. "Una segreteria fantasma - attaccano i due assessori - assente in ogni passaggio formale e decisionale della linea politica del territorio di questo ultimo anno, a confermare che sono altrove i caminetti nei quali riscaldarsi". Capuzzi e Sanzo analizzano poi il risultato referendario in provincia dove "vince il Sì per 119 voti - affermano Capuzzi e Sanzo - una magra vittoria, per non definirla una chiara sconfitta dopo i risultati delle regionali che viaggiavano su numeri di altro peso. Il 55% del No a Pisa pesa come un macigno: è un giudizio inequivocabile sulle scelte politiche di questi ultimi mesi. Una segreteria cittadina, forzata oltremisura, che ha alimentato lo scontro, la diffidenza ed ha aggiunto solo divisioni inutili, annullando e appiattendo quella motivazione di cui avremo avuto bisogno in questi mesi". 

Secondo Sanzo e Capuzzi quello che è mancato è "un coordinamento politico di riferimento nazionale, capace di fare sintesi e di condurre un gruppo verso obiettivi e risultati comuni. A Prato la presenza dell’On. Giacomelli ha permesso una campagna coesa e vincente, così come a Piombino con l’On Velo. Eppure i segnali ci sono stati e molto chiari: la sconfitta di Cascina, la vittoria sul filo di lana a Vecchiano rappresentano il frutto di quella mancanza di sintesi e di conoscenza del territorio, che oggi raccoglie le macerie della ennesima sconfitta locale".

"Riteniamo opportuno ed urgente - concludono i due assessori - una convocazione degli organismi politici, delle assemblee cittadine e provinciali per avviare da subito una riflessione sulle prospettive e sugli obiettivi futuri che il Pd si vorrà dare. Le scadenze politiche e locali si avvicinano e nel 2017 sulla costa alcuni comuni andranno al voto: per questo è necessario ricostruire una comunità politica, impostare una strategia di alleanze che in questo territorio vuol dire tener conto di alcuni riferimenti identitari. Il riformismo dell’Ulivo in questa provincia si era tradotto nel consolidamento di un consenso che aveva portato alla vittoria le amministrazioni di centrosinistra quasi ovunque. I risultati ci dicono che quella è la strada. Ripartiamo da una discussione aperta e schietta: adesso è il momento della chiarezza".

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