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"Dal centrodestra le stesse politiche fallimentari adottate dai loro predecessori"

Diritti in Comune attacca l'amministrazione partendo dai numeri contenuti nel Bilancio consuntivo 2018 che dovrebbe essere approvato martedì in Consiglio Comunale

"Non è cambiato niente. Il centrodestra continua a portare avanti le stesse fallimentari politiche adottate in questi anni dalle amministrazioni che l'hanno preceduta.". E' l'analisi che fa Diritti in Comune del Bilancio consuntivo 2018. Secondo il gruppo consiliare il documento, che dovrebbe essere approvato oggi, martedì 30 aprile, in Consiglio Comunale, presenterebbe diversi punti attraverso i quali è possibile "smascherare l'inconsistenza della Giunta Conti".

Si parte dal piano di alienazioni. "Il Comune - spiega il consigliere comunale Ciccio Auletta - prevedeva di incassare dalla vendita dei propri immobili, nel 2018, una cifra complessiva di 8 milioni e 346mila euro. La somma effettivamente entrata nelle casse comunali è però di appena 561mila euro. Come al solito si prevedono incassi faraonici per far 'quadrare' i conti e costruire un piano altrettanto faraonico delle opere pubbliche, piano che però rimane solo sulla carta. E mentre aspettano di essere venduti, molti immobili di pregio sono abbandonati al degrado". Diritti in Comune cita in particolare i casi della Mattonaia, di Santa Croce Fossabanda e dell'asilo Coccapani. "La nostra proposta - afferma Federico Oliveri - è quella di congelare il piano delle alienazioni degli immobili e dei terreni comunali per scegliere la strada dell’assegnazione ad usi sociali".

A suscitare preoccupazione nel gruppo consiliare anche i dati sul recupero dell'evasione fiscale. "Complessivamente - prosegue Auletta - l'evasione accertata dal Comune nel corso dell'anno è di 5 milioni e 957mila euro. Di questi ne risultano però riscossi appena 941mila, circa il 15% del totale. Un'inefficacia che si fa più evidente in particolare per quanto riguarda l'evasione di ICI e IMU dov'è stato recuperato appena il 4% del totale accertato. Ciò nonostante sia noto che alcuni grandi proprietari e imprenditori hanno maturato negli anni debiti enormi verso l'amministrazione: risorse che se recuperate potrebbero essere investite per le emergenze sociali della nostra città. Il sindaco dovrebbe scendere in piazza e manifestare contro i grandi evasori invece che contro il Canapisa".

A questo quadro si aggiungono "le criticità legate al recupero dell'evasione della tassa di soggiorno (per una cifra che si aggira intorno ai 300mila euro), il cui sistema di controlli risulta fortemente deficitario. Parimenti - prosegue Diritti in Comune - colpisce il dato sulle sanzioni in materia di codice della strada che per quest’anno ammonta a 10 milioni e 322mila euro, con una riscossione pari a meno del 50%: 4 milioni e 195mila euro".

A pesare "come un macigno" sul bilancio ci sono poi altre questioni. "La prima - prosegue Auletta - il contenzioso con la Cisalpino Srl in merito alla bonifica dell’area usata negli anni passati come discarica a Croce Marmo, per il quale sono stati già stati accantonati nel Fondo rischi 2 milioni di euro a fronte di una richiesta per alcune decine di milioni di euro da parte del soggetto privato. La seconda è la vicenda della Sesta Porta il cui peso economico di fatto rende Pisamo quasi inoperativa da un punto di vista finanziario, con un debito per il mancato versamento del canone nei confronti del Comune di Pisa per oltre dieci milioni di euro".

Si passa infine al 'tesoretto' di oltre 20 milioni di euro che deriva dall'avanzo di bilancio sbloccato dal Governo "la prova tangibile - proseguono i rappresentanti di Diritti in Comune - della mancanza di qualsiasi capacità di progettazione e programmazione da parte di chi governava ieri e di chi governa oggi la città. La quasi totalità di queste risorse, infatti, sono fondi vincolati che non si è stati capaci di utilizzare portando a compimento i progetti e gli investimenti previsti".
"Pisa - conclude Diritti in Comune - non ha bisogno di manganelli e taser ma di serie politiche di giustizia fiscale e di recupero del patrimonio pubblico, dando priorità agli investimenti per il diritto all’abitare".

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