Portare la globalizzazione a misura delle realtà locali, per una via ‘ragionevole’ al sistema della produzione e del commercio nell’era della dimensione mondiale, senza confini. Il neologismo èsiste già: ‘glocalizzazione’; quanto ai contenuti, sono tutti da costruire, la partita è aperta. Proprio per cogliere questa scommessa, Pisa chiama e la Cina risponde: uno dei Paesi emergenti per antonomasia, fra le realtà simbolo della globalizzazione stessa, ha accolto l’invito della nostra Provincia a svolgere incontri tematici, in materia di governo e sviluppo dei territori, nell’ottica di avviare uno scambio di esperienze e possibili rapporti di collaborazione anche economica.

Nello specifico, tra ottobre e novembre, saranno in visita, e ospiti dell’amministrazione di piazza Vittorio Emanuele, due delegazioni del grande Paese orientale, provenienti da altrettante Province (enti che dimensionalmente hanno il profilo di una Nazione europea): quella di Sichuan, guidata dall’ispettore agli affari legislativi, Li Lianjun; e quella di Guizhou, con a capo la vicepresidente della Conferenza consultiva, Liu Hongxiu.

Con quest’ultima e i suoi collaboratori, politici e tecnici pisani affronteranno in particolare le questioni della ‘crescita compatibile’ (sfida vitale per il colosso cinese): tutela dell’ambiente, del paesaggio e del clima; regolazione della produzione energetica; soluzioni per le attività di smaltimento dei rifiuti. I temi al centro dei colloqui con la missione del Sichuan saranno invece quelli della gestione dei contratti per la realizzazione di opere pubbliche, focalizzando soprattutto gli aspetti delle procedure di controllo e del contrasto a possibili fenomeni di corruzione.