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Legge di stabilità, gli effetti sui comuni: a Pisa 5 milioni di euro in meno rispetto al 2014

Complessivamente, nelle casse comunali delle amministrazioni di Pisa, San Giuliano Terme, Cascina e Vecchiano, verrebbero a mancare quasi 7 milioni di euro. Prc-Pisa: "Un vero e proprio dissanguamento che va a colpire la salute e la vita dei territori"

Quasi sette milioni di euro in meno. Sarebbe complessivamente questa la cifra che rispetto al 2014 verrebbe a mancare nelle casse comunali delle amministrazioni di Pisa, San Giuliano Terme, Cascina e Vecchiano. A dirlo è Prc-Pisa che in una nota analizza gli effetti sugli enti locali della Legge di stabilità 2015 varata dal Governo Renzi.

"Sui bilanci comunali - si legge nella nota - si fanno sentire gli effetti depressivi di questa legge con cui il Governo Renzi ha stabilito un taglio alla spesa pubblica di 16,6 miliardi di euro. La metà di questi tagli ha colpito ancora una volta gli enti locali: nonostante i Comuni, le Province e le Regioni rappresentino meno del 30% della spesa pubblica totale. I Comuni si sono visti così tagliare altri 3,7 miliardi di euro, un ulteriore salasso che si aggiunge alla lunga serie degli ultimi anni che ha messo in ginocchio le amministrazioni comunali".

Per quello che riguarda l’area pisana, si sarebbero fatte sentire in particolare le variazioni previste per il Fondo di Solidarietà Comunale 2015. "Su questo capitolo - prosegue la nota di Prc-Pisa - i tagli dei trasferimenti statali rispetto all’anno scorso sono pesantissimi: quasi 5 milioni di euro per il comune di Pisa, 788mila per San Giuliano Terme, 690mila per Cascina, 210mila per Vecchiano. Un vero e proprio dissanguamento che va a colpire la qualità della vita e la salute del nostro territorio".

Una politica di austerità e tagli che secondo Prc-Pisa sarebbe in linea con quella già attuata dai Governi precedenti: "Il Partito Democratico - continua la nota - sta portando avanti, in continuità con quanto quanto fatto prima da Berlusconi e poi da Monti, una politica diretta a gravare ulteriormente su chi è già colpito dalla crisi. Se però negli anni del governo Berlusconi i sindaci del Pd avevano manifestato e protestato contro i pesantissimi tagli di Tremonti, questa volta si sono sentite solo timidissime obiezioni nei confronti di Renzi".

"Ribadiamo ancora una volta - si conclude la nota - che l’unica via di uscita è quella di rompere le gabbie dei vincoli di bilancio, che sono una scelta peggiorativa rispetto alle politiche europee di austerità. È necessaria una grande battaglia politica e culturale contro questi diktat. Altrimenti i sindaci e i consigli comunali diventeranno solo i 'liquidatori' degli enti locali e gli esattori dei cittadini".

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