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Elezioni 2018

L'INTERVISTA | Nicola Sighinolfi (Per una Sinistra Rivoluzionaria): "In una sola parola, rivoluzione"

Abbiamo rivolte alcune domande al candidato alla Camera nel collegio plurinominale per la lista Per una Sinistra Rivoluzionaria

Nicola Sighinolfi, 33 anni, laureato in Filosofia, fa parte del Partito Comunista dei Lavoratori che insieme a Sinistra Classe Rivoluzione ha dato vita alla lista Per una Sinistra Rivoluzionaria. Le aree di intervento di cui si occupa sono lavoro e politica internazionale. Si candida al plurinominale della Camera.

1) Quali sono i punti di forza del vostro programma?

La forza del nostro programma è il suo carattere rivoluzionario. Noi diciamo chiaramente che il capitalismo è un sistema non più riformabile e soprattutto non più sostenibile dai lavoratori e dalle classi meno abbienti. Negli ultimi trent'anni abbiamo visto i diritti di chi lavora costantemente erosi sia dai governi di centrodestra che di centrosinistra, senza una alternativa di sistema questa spirale non potrà che proseguire. Arrestiamo il declino di questa società espropriando le aziende che licenziano dandole in gestione ai lavoratori, ripartendo il monte ore lavoro tra occupati e disoccupati, abolendo la legge Fornero e mandando in pensione a 60 anni o 35 anni di contributi, cancellando il debito pubblico che ci costa 80 miliardi di euro ogni anno soli di interessi, nazionalizziando le banche senza alcun indennizzo per i grossi azionisti, dando alla sanità pubblica e all'istruzione pubblica le giuste risorse a discapito delle strutture private. Questi sono solo alcuni di quelli che noi consideriamo punti di forza del nostro programma, un programma, appunto, rivoluzionario.

2) Quali sono le primarie problematiche di Pisa e provincia che vorrebbe portare all'attenzione del Parlamento?

Premetto che vorremmo creare istituzioni che realmente rappresentino i lavoratori e le classi meno abbienti: con le attuali istituzioni borghesi le richieste dal basso rimangono inascoltate in quanto gli interessi che vengono perseguiti in Parlamento sono quelli di banche, confindustria ecc. Comunque, con un governo dei lavoratori nel caso specifico di Pisa daremmo il giusto peso a istruzione pubblica e sanità pubblica visto quello che l’Università e l’Ospedale rappresentano per tante famiglie pisane. Su questi punti rimando al nostro programma nazionale che ci vede intenzionati ad abolire il precariato tra il personale e il numero chiuso nelle facoltà universitarie e per quanto riguarda la sanità raddoppiare i fondi alle strutture pubbliche, cessare le chiusure dei piccoli ospedali di provincia e proibire le attività private dei medici nelle strutture pubbliche.

Aggiungo anche il capitolo abitativo in quanto a Pisa c'è una grossa tendenza alla speculazione che cresce parallelamente a una carenza di case per i poveri. Noi siamo per l'esproprio e l'assegnazione pubblica delle case lasciate vuote dai grandi gruppi immobiliari e dagli speculatori privati nonché dalle organizzazioni religiose a cominciare dalla chiesa cattolica (tranne in quesi ultimi casi gli edifici di culto).

3) Quali sono invece le potenzialità da sviluppare?

Attuando un programma rivoluzionario si svilupperebbero tutte le potenzialità professionali che adesso sono mortificate dalla disoccupazione dilagante e dal precariato. Con le giuste risorse, la gestione in mano ai lavoratori e una ripartizione del lavoro tra tutti le ricadute positive non tarderebbero in settori come l'industria e il terziario (compreso il turismo) oltre ai già citati campi della ricerca e sanità.

4) Perché in definitiva un elettore dovrebbe votarla?

Perché le destre (fascio-leghisti, Berlusconi, 5 stelle e PD) attuano programmi reazionari e filopadronali e allo stesso tempo la sinistra riformista non riconosce che i margini per il riformismo sono ormai esauriti da tempo. Votando la lista Per una Sinistra Rivoluzionaria si vota per un progetto alternativo di società dove a comandare sia chi lavora, questo è l'unico vero voto utile.

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