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Elezioni 2018

Elezioni politiche, Potere al Popolo: "Partiti di governo duramente puniti"

In vista delle amministrative pisane la compagine di sinistra esclude alleanze con Liberi e Uguali e Pd

Potere al Popolo, compagine nata sulla spinta del centro sociale 'Je so pazzo' di Napoli, commenta con la candidata pisana all'uninomnale di Pisa Emanuela Grifoni risultati e prospettive del voto del 4 marzo.

"Il risultato, a livello generale, indica chiaramente come i partiti di governo, in primis il PD, siano stati duramente puniti dall'elettorato e spinti ai margini della scena politica nazionale, a causa di politiche che invece di risolvere i problemi della gente hanno acuito profondamente le contraddizioni sociali, impoverendo interi settori popolari. In questo quadro il risultato di Potere al Popolo si inserisce in modo positivo".

"Non dobbiamo dimenticare - prosegue Grifoni - che si tratta di un progetto politico che ha preso avvio dal nulla nel giro di pochissime settimane, senza alcun finanziamento se non quello di noi stessi e di tutti coloro che hanno accettato questa sfida, a cui va aggiunta la scarsissima copertura mediatica data da televisioni e giornali ai nostri candidati ed alle nostre iniziative. Ciò nonostante il risultato di Pisa è stato uno dei più importanti e consistenti a livello nazionale: 1725 voti, equivalenti al 3,38% dei votanti. E' stata premiata una campagna elettorale fatta in stretto contatto con i lavoratori, i precari, i pensionati e coloro che non hanno una casa o che rischiano di vedersela portata via da un momento all'altro. Tutto un popolo che è stato dimenticato dai governi che anche in questa città si sono succeduti e che si è avvicinato a noi nei numerosi incontri che hanno visto i candidati di Potere al Popolo protagonisti davanti alle fabbriche, al CUP, al centro dell'impiego e nei quartieri popolari della città. Tutta questa gente ci ha dato fiducia e ci ha fatto percepire quanto sia  reale e concreta la possibilità di riconnettere fra di loro istanze alternative alle politiche di sfruttamento".

Le elezioni amministrative pisane si avvicinano. Al momento non c'è un candidato: "A livello nazionale l'indicazione è quella di radicare Potere al Popolo in ogni ambito di intervento in cui ci siamo presentati. E' uno dei nodi che stiamo sciogliendo in questi giorni, e che sarà oggetto di confronto nell'assemblea nazionale del prossimo 18 marzo a Roma. Posso dire che il nodo è già stato sciolto sia a Genova, con le votazioni del municipio Centro Ovest che ha visto l'elezione di un nostro candidato, sia nel Lazio dove è stata presentata una lista di Potere al Popolo per le elezioni regionali".

Il movimento a Pisa ha raccolto delle adesioni, ma la sinistra resta frammentata. "Teniamo presente che Potere al Popolo - spiega Grifoni - è nata dopo il fallimento del progetto 'Brancaccio', ultimo tentativo di mettere insieme forze politiche che poi si sono trovate a noi contrapposte durante la campagna elettorale, producendo la fallimentare esperienza di Liberi e Uguali. Il nostro progetto ha assunto sin da subito una caratteristica fondativa: l'indipendenza dal quadro politico esistente e da una 'sinistra' di governo a noi totalmente aliena. In questa ottica anche a Pisa, sono certa che saremo pronti a confrontarci con le forze politiche e sociali antagoniste presenti sul territorio, escludendo Partito Democratico e Liberi e Uguali, i quali hanno rappresentato il problema e non certo la soluzione dei bisogni dei settori sociali di cui noi siamo portatori. Di sicuro ritengo che non dobbiamo cadere nel tranello del 'voto utile' che avrebbe l'unico scopo di difendere forze di governo sconfitte anche a livello locale a causa di politiche antipopolari. Il Pd di Filippeschi e dei suoi alleati attuali e passati si sono allontanati da ogni prospettiva di cambiamento in senso progressista della società, aprendo la strada all'affermazione di forze razziste, reazionarie e populiste. Noi, che non siamo populisti ma popolari, con il nostro progetto continueremo sulla strada che gli elettori ci hanno indicato: essere i portavoce dei bisogni di chi in tutti questi anni la voce non l'ha avuta".

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