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Elezioni 2018

L'INTERVISTA | Valeria Fedeli (PD): "Ho deciso di mettermi in gioco. La mia campagna? Tra i cittadini"

Abbiamo rivolto alcune domande alla candidata al Senato nel collegio uninominale di Pisa per il Partito Democratico

Valeria Fedeli, sindacalista, vicepresidente del Senato, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è la candidata del Pd al Senato nel Collegio uninominale di Toscana 06 - Pisa.
"Ognuna di queste esperienze mi ha condotto dove oggi scelgo di stare: dalla parte dei diritti, dell’uguaglianza, del sapere, del lavoro di qualità, della crescita sostenibile. Dalla parte delle persone e a loro servizio - sottolinea Fedeli - dalla parte del Partito Democratico e del centrosinistra, che ha presentato l’unica proposta di governo seria, credibile, autorevole al Paese, decidendo di continuare un’opera di riforme importante, per continuare a migliorare l'Italia. In questi anni abbiamo rimesso in piedi un Paese che era sull’orlo del baratro, non dimentichiamolo; nei prossimi dobbiamo renderlo più giusto e più equo. E’ la nostra missione".

1) Quali sono i punti di forza del vostro programma?

Il principale punto di forza del programma del Partito Democratico è uno: la credibilità che abbiamo, la cose fatte e la realizzabilità di quelle che oggi proponiamo, anche prendendo atto che non tutto ha funzionato al meglio. Ricordiamoci però dove eravamo 5 anni fa.
L’Italia in questi cinque anni è cambiata: stabilità dei conti, autorevolezza in Europa, risultati positivi su lavoro e PIL, capacità di governare i flussi migratori, investimenti strategici su sapere, innovazione e crescita sostenibile, maggiori diritti, pensiamo alle unioni civili, al reddito di inclusione, alla legge sul 'dopo di noi', al testamento biologico, alla commissione di inchiesta contro il femminicidio, alla maternità alle lavoratrici autonome e alle ricercatrici.
Oggi vogliamo continuare, puntando su un Paese più forte e più giusto, con più lavoro e di migliore qualità, ad esempio limitando il precariato e introducendo un salario minimo orario tra i 9 e i 10 € per chi non è coperto dal contratto collettivo nazionale. Questa sarebbe una rivoluzione per i tanti lavoratori, penso ai servizi o alla grande distribuzione ad esempio, che oggi faticano a poter vivere del loro lavoro, un’ingiustizia cui porre fine.

2) Quali sono le primarie problematiche di Pisa e provincia che vorrebbe portare all'attenzione del Parlamento?

Ho girato e sto girando in tutto il collegio, la mia campagna è stata tra i cittadini, non nelle stanze dei partiti. Siamo stati nei mercati, a incontrare le associazioni, nelle aziende, ho ascoltato e raccolto le voci di un territorio che ha bisogno di sostengo in una fase cruciale di cambiamento, ma che ha tutte le risorse economiche, sociali, culturali per essere protagonista delle sfide locali e globali.
Da tanti ho sentito l’esigenza di un sostegno della politica alle aziende che già lavorano per innovare mettendosi in rete e in relazione con il sistema del sapere del territorio, che hanno bisogno di un sostegno dalle istituzioni per fare investimenti, che vogliono proiettarsi con forza sui mercati europei e globali, che chiedono di limitare la concorrenza sleale di prodotti di scarsa qualità realizzati all’estero senza rispettare né i diritti dei lavoratori né l’ambiente, che chiedono una mano per formare sul territorio la manodopera qualificata di cui hanno bisogno. Voglio occuparmi di questo, perché solo così garantiremo sviluppo e un lavoro di qualità a questo territorio. Lo voglio fare grazie all’ascolto e al confronto con tutti gli attori, una modalità di lavoro che ho imparato nei miei 34 anni in CGIL.

3) Quali sono invece le potenzialità da sviluppare?

Pisa è un luogo di eccellenza, bisogna riconoscerlo. E bisogna anche che le cittadine e i cittadini lo sappiano e lo rivendichino. Ma sono potenzialità su cui investire, perché non si può vivere di rendita.
C'è un incrocio di manifattura e di produzione, di competenze alte e di qualità. È un perfetto esempio dello sviluppo possibile su cui abbiamo investito con Industria 4.0 (e non è un caso che si sta lavorando per portare a Pontedera uno dei 'Centri di Competenza'), questo territorio è emblema delle potenzialità del nostro Paese quando riesce a coniugare sapere, sviluppo e lavoro. Pensiamo a quanto il sistema universitario sia un'eccellenza nazionale e internazionale, uno dei poli scientifico-culturali più importante e attrattivo d’Europa. Abbiamo ben chiaro il nostro compito: sostenere il territorio in questo percorso, continuare a investire e a impegnarci per sapere, lavoro di qualità, diritti. In una parola: per il futuro.
Con noi Pisa avrà modo di essere rappresentata in Parlamento e al Governo.

4) Perché in definitiva un elettore dovrebbe votarla?

Perché con la forza della mia storia darò voce e rappresentanza a chi chiede lavoro, giustizia sociale, benessere, opportunità. Ho deciso di ricandidarmi e mettermi in gioco per potere dare seguito all’impegno portato avanti in questi anni di governo e non disperdere quanto conquistato fin qui.
lo dico a tutti: oggi la scelta, lo ha detto bene Prodi, è tra la coalizione di centro sinistra o le varie destre, quella xenofoba di Salvini e della Ceccardi e quella mascherata di Di Maio, che non ha mai scelto da che parte stare quando contava, che ha votato contro i diritti civili, contro gli 80€, contro l’aumento delle risorse sulle borse di studio. Lo dico anche a chi pensa di votare alla nostra sinistra: l’unica alternativa a Di Maio e Salvini siamo noi, la coalizione di centrosinistra.

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