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Elezioni comunali 2018

Serfogli candidato Sindaco, LeU non gradisce: "Serve discontinuità"

Sembra 'naufragare' l'ipotesi di un'unione del centrosinistra in vista delle amministrative di maggio: "Avevamo chiesto un nome condiviso. Il Pd si è limitato a presentare il proprio candidato"

La scelta del Partito Democratico di candidare Andrea Serfogli a sindaco di Pisa sembra far 'naufragare' l'ipotesi di un'unione del centrosinistra alle elezioni amministrative del prossimo maggio. Il nome dell'attuale assessore della giunta Filippeschi sembra infatti non essere gradito a LeU. "Riteniamo utile ed opportuno - scrive in una nota Liberi e Uguali Pisa - condividere le nostre brevi valutazioni auspicando che, in vista delle prossime elezioni amministrative, se ne possa tenere ancora conto per scongiurare l’affermazione della destra".

"Il nostro invito a lavorare insieme alle altre forze democratiche all'elaborazione di un progetto politico e di una candidatura condivisa ed unitaria per il governo della città non pare essere stato colto. Abbiamo chiesto un gesto di discontinuità a fronte di una situazione difficile e del rischio della prevalenza della destra, elementi che impongono a tutti, specie a chi crede nella buona amministrazione, nella tutela e promozione dei diritti, nella difesa dei ceti più deboli colpiti dalla crisi, una svolta percepibile e significativa. Il Pd, a seguito delle proprie valutazioni, si è limitato a presentare il nome di un proprio candidato formulando una proposta che non si concilia per metodi e contenuti con quanto riteniamo necessario per la costruzione di una coalizione ampia e plurale che sappia attrarre i più larghi consensi e che si presenti alla città come alternativa vincente rispetto alla destra".

Per farlo, secondo LeU, occorre cambiare schema ed impostazione. "Non si tratta, lo ribadiamo, di una valutazione sulle persone - prosegue la nota - ma di una questione di natura politica, ovvero di come saper cogliere l’opportunità di aprire, anche nella nostra città, una nuova stagione per le forze democratiche e progressiste. Una proposta, sia nelle candidature che nei programmi, che sappia introdurre significativi elementi di novità, che non si limiti a presentarsi come mera continuità dell’amministrazione uscente e che possa aprirsi alla città andando oltre i confini del solo circuito politico".

"Questo è quello che anche i risultati delle elezioni amministrative di altre città toscane ci insegnano. Del resto la scelta della candidatura a sindaco costituisce la cifra essenziale di una campagna elettorale e di un programma politico: è quello il primo messaggio con cui ci presentiamo agli elettori e sul quale veniamo giudicati. Senza un segnale di discontinuità (nei programmi e nelle persone) - conclude LeU - che con umiltà sappia interpretare il voto del 4 marzo, rischiamo di non affrontare con i giusti strumenti e con i giusti contenuti la sfida per il governo della città".

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