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Elezioni comunali 2018

Sociale, le proposte di 'Diritti in Comune': "Dichiariamo guerra alla povertà"

La formazione politica del candidato sindaco Auletta mette al primo posto la lotta alle disuguaglianze: "Serve riformare la Società della Salute ed integrare i servizi"

La lotta alla povertà come fulcro del mandato amministrativo. La coalizione di 'Diritti in Comune', che sostiene il candidato sindaco Francesco Auletta, ha spiegato stamani 23 maggio le proprie proposte sull'area sociale, in vista delle elezioni amministrative del 10 giugno. "Le altre forze politiche fanno la guerra ai poveri - ha detto Auletta - noi alla povertà. Sarà il tema centrale di ogni assessorato".

A spiegare la gravità del problema è stata la capolista della lista di Una Città in Comune Tiziana Nadalutti: "La povertà è in aumento, in Italia in 10 anni è raddoppiata. Si può tracciare un identikit di chi è poi in difficoltà: chi ha perso il lavoro o è precario, chi non ha famiglia o amici per un sostegno, bassa istruzione, persone separate. I bambini di una famiglia povera hanno alte probabilità di rimanerlo a vita. Ci sono zone a Pisa che soffrono di più, ci sono i dati della Caritas che danno un'idea: in 9 vie si concentrano il 30% dei minori la cui famiglia chiede aiuto. L'indice è dell'11,8% per il Ctp 3 e del 6,6% per il Ctp 6, con da considerare il numero di abitanti. Il 37,4% di chi si rivolge ai centri ascolto è un lavoratore precario".

"Se questo è il quadro - prosegue Nadalutti - non possiamo dire però di saperne molto di più. Manca da anni un'indagine vera su dinamiche e cause. Il primo passo sarà quindi saperne di più, insieme ad una serie di misure dove la parola chiave sarà integrazione". 

Le proposte

Federico Oliveri, capolista di Rifondazione Comunista: "I servizi comunali del sociale sono frammentati e non comunicano fra loro. La Società della Salute dovrebbe fare da coordinamento, ma così non è. Serve quindi una grossa riforma per integrare i vari settori, sulla premessa dell'analisi di dati e bisogni. E' vergognoso che tanti utenti ci dicano che vengono trattati con approccio assistenziale e colpevole, come se ricevessero un favore. Si deve invece andare a colpire le cause delle difficoltà".

Uno dei principali fattori di povertà è la casa: "Il mercato degli affitti vede per chi ha redditi bassi un'incidenza anche oltre il 50% del bilancio di una famiglia. Il recupero di alloggi vuoti comunali e il recupero di abitazioni private dai grandi proprietari, spingendo per il canone concordato, possono abbassare le spese e far calare i prezzi, in modo da aiutare chi è in difficoltà". Altra partita la fiscalità. Sempre Oliveri: "Irpef, Imu, Tari, acqua, le tariffe devono essere pensate in senso progressivo. Pisa ha le tariffe dell'acqua ad esempio fra le più alte d'Italia, grazie alla privatizzazione targata Pd. Un'idea può essere anche biglietti gratuiti per l'autobus: siamo a livelli che mantenere un'auto può essere problematico".

Emanuela Amendola, capolista di Possibile: "Riqualificare le periferie lasciate al degrado ridà dignità alle persone, favorisce la comunità e la possibilità di farcela da soli. Fino ad ora si è intervenuti con approccio emergenziale, vedi i Daspo, che non sono serviti a niente: più del 50% delle misure sono state fatte per bivacchi. Serve un nuovo modello strutturale". A partire dall'educazione, la candidata Ucic Clelia Bargagli: "E' in aumento la povertà educativa con i bambini fuori da scuola. Serve investire sugli asili e sulle attività extrascolastiche, sugli spazi accessibili e lo sport gratis. Istruttore e mediatore di quartiere le nostre idee. L'età 0-6 è quella in cui i bambini si formano, con più attività oltre la scuola aumenta la frequenza della stessa".

"Serve un piano straordinario per la lotta alla povertà - ha concluso il candidato sindaco Auletta - con il Comune che deve esserne il regista. Ad esempio sociale e casa devono essere nello stesso assessorato, altrimenti è solo rimpallo di responsabilità. Serve un fondo unico, con più risorse dal Governo che ha tagliato tanto in questi anni. Per questo si deve evitare spezzettamenti dei finanziamenti. Si devono applicare politiche di area pisana, ridando valore ai centri per l'impiego. E deve farlo il Comune in primis, insieme alla Società della Salute. E' questo coordinamento che deve funzionare, e si deve intervenire sulle esigenze, indipendentemente dalla provenienza geografica dei beneficiari. Come i bus scolastici per i campi rom, tolti dall'amministrazione: vanno rimessi. Le altre forze politiche parlano di sociale solo con slogan, poi deviano sulla sicurezza per non entrare nel merito. Noi siamo diversi anche in questo".

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