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Elezioni comunali 2019 Pontedera

INTERVISTA | Elezioni a Pontedera, la candidata Di Ienno: "Un progetto di inclusione"

Di Ienno scende in campo con Rifondazione Comunista per rivestire il ruolo di primo cittadino di Palazzo Stefanelli

Per le prossime elezioni amministrative del 26 maggio Ilicia Di Ienno si candida a sindaco a Pontedera.
Ecco cosa ci ha raccontato dei suoi obiettivi e del suo programma.

1) Presentazione del candidato

"Sono nata a Firenze nel 1974, mi sono diplomata all’Istituto Professionale per i Servizi Sociali, sposata, la mia è una famiglia allargata, con tre figli. Da quattro anni vivo a Pontedera e sono una operatrice sociale.
Da sempre sono impegnata politicamente e socialmente, ho fatto parte dei movimenti studenteschi fin dal primo anno di superiori, nel 2000 mi sono iscritta a Rifondazione Comunista e dal 2006 all’ANPI. Ho sempre creduto che ognuno, nel suo piccolo, possa e debba portare nella società quel tassello che permette di cambiare lo stato di cose presenti e che la responsabilità della qualità della società in cui viviamo sia diffusa.
Sono comunista, quindi profondamente antifascista, credo nella politica della rappresentanza e non della delega".

2) Come è nata e che obiettivi ha la sua candidatura?

"All’interno di un percorso complessivo, avviato fra i compagni del partito è stato fatto un ragionamento rispetto al profilo di candidato sindaco che il partito voleva esprimere e sull’idea di città che volevamo portare avanti. Nel nostro progetto abbiamo puntato principalmente sulla praticità reale delle nostre proposte, non cercando slogan ma un disegno nuovo di realtà applicabile e reale".

3) Quali sono le priorità del suo programma elettorale?

"La priorità è quella di ripensare la città in modo nuovo ed inclusivo delle esigenze di tutti e tutte, una città che risponda alle diverse modalità di vita e di accesso ai servizi dei propri cittadini, qualsiasi sia la situazione soggettiva: uomini, donne, bambini, famiglie, anziani, diversamente abili. I cittadini hanno esigenze e modalità diverse di vita, priorità e tempistiche diverse, esigenze e necessità che, per quanto possibile, vanno valorizzate in un’ottica inclusiva ed includente, cercare di azzerare in tempi brevissimi le barriere architettoniche presenti ancora in città, subito nei luoghi pubblici e successivamente pensare ad un piano di incentivi per quei luoghi privati che non sono di diretta competenza dell’amministrazione, attraversamenti facilitati, parchi gioco inclusivi in ogni quartiere.

Aumento della frequenza dei mezzi di trasporto pubblici e forme di incentivo, anche economico, per l’utilizzo degli stessi che vanno adeguati per frequenza e percorsi alle esigenze di tutta la cittadinanza, lavoratori, studenti e donne, che ancora oggi sono le maggiori fruitrici dei mezzi pubblici.

Il nostro è un progetto di inclusione e solidarietà, educazione, formazione e sicurezza sociale, è un progetto che guarda molto al futuro attraverso le nuove generazioni, i bambini, gli adolescenti e i giovani.

Crediamo profondamente che la sicurezza si possa ottenere declinandola attraverso la sicurezza sociale, i diritti e la qualità della vita di tutte e tutti, è necessario passare attraverso il rispetto dell’altro e di se stessi. Una città viva, che garantisce una vita il più possibile libera dai bisogni può garantire la sicurezza, quindi agire anche sulla prevenzione, l’educazione e strumenti di sostegno al reddito che rispondano alle esigenze di tutti e non di pochi. Progetti di auto-recupero che permettano una maggiore offerta di edilizia popolare, contributi affitto, contributi per lo studio, sono strumenti che vanno ampliati e resi più diffusi e di più facile conoscenza e attivazione".

4) Tre parole che caratterizzerebbero il suo mandato?

"Diritti, sicurezza sociale e qualità della vita".

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