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Giovani Sel: "Pisa non deve chiudersi agli studenti"

Francesco Cecchetti torna sulla questione di Piazza dei Cavalieri

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

GENERAZIONE FACEBOOK... GENERAZIONE PIAZZA DEI CAVALIERI

Partecipazione, protagonismo, colore, impegno civico, immaginazione, fantasia, parole. E i giovani che tornano ad appassionarsi alla politica. E a sognare con essa. Questo appare uno dei significati di questa incredibile tornata elettorale della primavera 2011: elezioni amministrative e referendum. Ma anche prima i segnali non erano mancati: dalle piazze delle donne del 13 febbraio, allo sciopero generale della Cgil, dalla manifestazione dei giovani non più disposti a tutto al ritorno degli studenti. Tante storie che si intrecciano, si incontrano e si contaminano.
Una nota stonata in questi giorni di festa. Il Sindaco di Pisa che parla di “fine dell'uso irregolare di Piazza dei Cavalieri e, in particolare, dello spazio antistante la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri” e promette “interventi mirati e coordinati di vigilanza”. Nei giorni successivi arrivano le pattuglie a presidiare la piazza Tra i giovani che stavano trascorrendo lì la loro serata tradizionale il primo sentimento è l'incredulità, poi la protesta.
Viene lanciata una street parade su facebook, il più celebre tra i social network, uno degli strumenti fondamentali per il tam tam mediatico di questi mesi quando, invece, la vecchia televisione, simbolo del ventennio berlusconiano e del berlusconismo, si divideva tra il servilismo della Rai e la pacchianeria di Mediaset. Non solo in Italia, ma su tutte le sponde del Mediterraneo, dalla Spagna al Nord Africa. Facebook è un po' come i movimenti e i comitati e anche come Piazza dei Cavalieri nelle notti di giugno: orizzontale, partecipato, aperto e inclusivo.
Pisa non deve chiudersi agli studenti. E' uno dei nodi irrisolti di questa città fatta da 85000 residenti e 25000 fuorisede che la vivono, la arricchiscono culturalmente, socialmente e anche economicamente, ma che vengono male sopportati se provano a incontrarsi. E poi non votano. Al referendum lo hanno fatto in 2400 grazie anche allo sforzo delle forze studentesche e politiche. Magari sarebbe bello se questo fosse possibile anche alle primarie per il candidato sindaco 2013. Sarebbe un bel segno per una generazione che da Piazza dei Cavalieri manda a dire a chi ha orecchie per ascoltarla che “non vuole rimanere chiusa dentro casa quando viene la sera”...

Francesco Cecchetti, Responsabile Giovani SEL

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