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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Giusy De Fuoco coordinatrice Pisa 'Fare con Tosi - Noi con l'Italia' sul turismo

Il pensiero di Giusy De Fuoco sul Turismo Pisano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La coordinatrice Provinciale di Fare con Tosi di Pisa Noi con l'Italia , Giuseppina De Fuoco, scrive un suo pensiero sulle problematiche del turismo a Pisa.

Sono solo quasi tre anni che vivo a Pisa e avendo vissuto in città come Bologna, Trieste, Bari e tante altre non posso che dare ragione alle perplessità di molti e condividerne, di base il pensiero. Lavoro in un Museo e conosco le problematiche profonde che ci sono, tra cui la mancanza di coordinamento e interazione tra Comune e la volontà di creare ad hoc una organizzazione turistica d’eccellenza. L’esempio chiaro per il numero e la rilevanza delle opere custodite, fanno del Museo di San Matteo, sito forse meno noto di quanto meriterebbe, uno dei musei più importanti d'Europa in tema di arte medioevale. Straordinaria in particolare è la collezione di opere pittoriche del territorio pisano del XII e XIII secolo. Il valore di queste opere porta sempre più gli studi storico-artistici a riconoscere che quella pisana sia stata la maggior scuola pittorica italiana sino alle soglie del XIII secolo. I pochi visitatori, oltre alla mancanza di una adeguata campagna media, hanno bisogno di più per essere invogliati a venire a Pisa. Nel suo importante j’accuse dell’Assessore dimentica alcune peculiarità dei pisani. Il turista non è amato e viene visto solo come un forestiero che viene per ammirare questa città, ancora per certi versi ferma, simpaticamente all'età della Antica Repubblica Marinara. Un primo problema sono il costo dei parcheggi, la scarsa ricettività. Provate ad andare al Museo di San Matteo e trovare un parcheggio nelle zone limitrofe. I prezzi delle attrezzature ricettive sono alte e i ristoranti offrono prezzi non proprio turistici, ma, forse più grave, anche una mancanza di tatto e adeguata accoglienza verso il turista. Non scopro l’acqua calda perché è notorio che i pisani stessi preferiscano andare a Lucca, Viareggio o addirittura avventurarsi ai confini della Toscana per fare acquisti. Prezzi alti, poca attenzione al cliente sono le principali problematiche che ci sono a Pisa, nonché spesso una carenza linguistica straniera non indifferente o il continuo ricorso al dipendente straniero, magari mussulmano, e quindi trovo difficile che il dipendente perda tempo nel magnificare la qualità del cinghiale alla pisana o la zuppa, senza dimenticare il mucco pisano. L’offerta dei Musei è ampia ma il turista non vive solo di musei, e spesso, basta una foto reggendo alla Torre per placare la sua fame turistica di Pisa. Non ci sono solo i musei a Pisa, ma anche a Calci e tutti i Musei Universitari sono una vera e propria fonte di ispirazione e cultura, per non parlare dell’Orto Botanico, ma anche il litorale merita una giusta e ampia rivalutazione. Poche sono le iniziative rivolte agli stranieri e mi sembra che esiguo il numero, rispetto alle potenzialità, dei turisti non pisani che soggiornano sul litorale Dare la croce solo al Comune è comunque una cosa buona e giusta. Forse dividere e scindere in comuni separati, creando il Comune di Marina di Pisa, potrebbe essere una idea per potenziale e mirare le risorse in zone forse dimenticate dai distratti gestori della res pisana Ma il vero problema a Pisa, oltre il migliorare l’accoglienza,è la sicurezza. Il problema sul Duomo sono i borseggiatori/trici che sono in servizio permanente effettivo. Questa la vera piaga, che porta Pisa ad essere dileggiata e con ostracismi enormi da parte dei social e quindi potenziali turisti di tutto il mondo. Attenzione non parlo dei venditori di borsette false, di cui la colpevole presenza è di chi compra. Non capisco proprio l’ accettare prodotti etnici di cui mi sfugge la relazione con la Torre. E’ indubbio che la Torre rappresenta un simbolo Italiano insieme al Colosseo e Venezia. Lo sfruttamento di questo simbolo deve essere fatto in maniera più determinata e coerente. Per esempio un mandato per la prossima giunta sarà quello di trattare con OPE per abbassare i prezzi e chiedere un concorso maggiore alla sicurezza sul Duomo. Potrebbe essere una idea quella di prendere dei pensionati, con un piccolo rimborso spese, che vigilano sul duomo in sostegno della forza pubblica, endemicamente sotto organico. Oltre ai musei non bisogna dimenticare il Giugno Pisano dove bisogna trovare una formula migliore per la propaganda offrendo cibo e alloggi con forti sconti per dare alla Città una visibilità Migliore. Non ho mai visto un cartellone vicino al Duomo con scritto “ Caro Turista, tu hai visto la Piazza dei Miracoli ma a Giugno potrai immergerti nella storia Pisana il 16 giugno…..” naturalmente in varie lingue. Pare che le manifestazioni del Giugno siano solo rivolte ad una elite pisana. Forse dico forse dovrebbero essere rivisti i tempi del Gioco, che ho sempre osservato con entusiasmo da almeno 6 anni. Il turismo non è la sola ed unica risorsa di Pisa. Le università sono per esempio un valore aggiunto di una città che tratta, troppo spesso, imponendo divieti e pochi eventi a favore di questi giovani, vera e unica risorsa della città. La popolazione studentesca ha il difetto di mangiare, vivere e consumare, molto più di qualsiasi turista. Bisogna quindi capire bene il fenomeno e prima di lanciarsi in ricette non dimenticare mai la peculiarità della città di Pisa e la sua gente. La gens studentesca di Pisa ha inoltre il difetto di avere i genitori che periodicamente vengono a Pisa per visita parenti. Qui si tratta di avere una rivoluzione copernicana nell’accoglienza ed avere prezzi speciali per parenti ed amici degli studenti nonché organizzare eventi come concerti di livello internazionale, cosa che da anni ormai non avviene. Qui potrebbe scattare la solita ritrosia dei pisani verso questi grandi eventi, ma quando entrerà la normalità potrà essere divertente anche per i pisani. Mi piacerebbe che a Pisa fosse introdotto, cosa che ho visto nei college USA del “student welcome day” dove ciascuna famiglia pisana offre un pranzo casalingo ad uno studente/essa, selezionata dall’Università,magari il 25 marzo dando così un tocco storico all’evento e introducendolo al cibo pisano. Pisa con le sue tre università offre dal punto di vista didattico una eccellenza speciale con la sua variegata offerta, ma serve creare anche una migliore accoglienza degli studenti, spesso considerati dei paria, in modo tale che si parli di Pisa come una città modello d’accoglienza e istituzionalmente attenta allo studente e ai suoi bisogni. Più studenti più benessere per la città. Affiti not olet. Non dimentichiamoci che la città non può vivere solo di turismo sportivo ma deve rivolgersi anche alle persone diversamente abili, i quali a Pisa trovano ancora disagi per parcheggi e via d'accesso. Chiaramente non sono contro i Pisa e la sua gente, anzi la amo alla follia, avendone sposato un pisano, ma soprattutto vorrei tanto che questa “”mia città che mi ha adottato e coccolato diventi una caput mundi superiore a tutti. Il mio impegno e del mio Noi con l’Italia sarà soprattutto determinato a sorreggere chi, con proposte realizzabili e non voli pindarici porterà il suo sogno di una Pisa migliore sia per i Pisani, che per i turisti ma anche per gli Universitari, senza dimenticare le Forze Armate valore aggiunto di questa magnifica città Ai molti politici rivolgo un mio ringraziamento per la loro volontà di far crescere Pisa, rammentandoli però che serve moderazione e fattiva volontà costruttiva e non distruttiva condita da una determinazione unica che sfiora la devozione per lo la bella e unica Croce Bianca in campo Rosso. Noi con l’Italia ci saremo per Fare sempre il meglio. conclude Giusy De FUoco sempre pronta a sorreggere questa città così importante e unica. L'esperienza di Flavio Tosi è un viatico importante per costruire una nuova città.Sicurezza, socialità, scuola, sport sanità sono le esse dominati in qualsiasi programma e Noi con l'Italia li fa sua con seria determinazione.

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