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L'Italia dei Valori sullo sfratto a Coltano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Porsche e Mercedes, auto di lusso e chili d'oro. In questi giorni è questa la fotografia dei campi nomadi che abbiamo visto in prima pagina. Rubano nelle nostre case e se ne vanno in giro in Porsche. Poche righe sotto, un'altra notizia, lo sfratto a carico della  famiglia rom coinvolta nell'inchiesta sul caso della sposa bambina. Imputata in un processo, la cui prima udienza non c'è ancora stata, ma si terrà il prossimo 20 febbraio. Un accostamento che fa riflettere e da cui vogliamo partire, noi dell'Italia dei Valori, per fare chiarezza. La scelta mediatica, punta i riflettori sulla Porshe e li spegne sulla madre in mezzo ad una strada con cinque bambini piccoli, nei giorni in cui i nostri figli non andavano a scuola per l'allerta neve. Loro e noi. C'è un muro che diventa sempre più alto. Un muro che cancella i diritti di tutti. Vivere la dimensione del campo è di per sé una dimensione che isola, emargina, umilia, annienta la speranza. La Regione Toscana si muove nella direzione del superamento dei campi rom. Finalmente. Bene il punto di partenza, molto difficile definirne il percorso. Dopo il Progetto Città Sottili, non aver ancora messo in campo progetti alternativi, ha finito per rendere il muro ancora più alto. Chi vive nelle vicinanze dei campi è esasperato, chi ci vive dentro, è sempre più un “loro” e sempre meno un “noi”. Da qui l'importanza e l'urgenza di voltare pagina e mettere in campo altri progetti. Ci sono i fondi europei, ci sono protocolli regionali da stipulare, progetti da definire con una prospettiva nuova.

Silvia Marroni
coordinatrice cittadina Idv Pisa

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