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Riordino Province, legge regionale varata. Il sindaco: "Passo importante, ma serie incognite"

Ripartite le funzioni della provincia fra Comuni e Regione Toscana in attuazione della riforma Delrio. Per Filippeschi si tratta di "un punto di partenza importante", ma gravano pesanti i tagli: "Metà province toscane rischiano il dissesto finanziario"

A rischio la manutenzione delle scuole, la viabilità provinciale e la ricollocazione del personale degli uffici chiusi. E' questo il quadro possibile per il sindaco di Pisa Marco Filippeschi se alla legge regionale di riforma delle province non seguiranno opportuni aggiustamenti da parte del Governo. Se quindi l'approvazione della legge di riforma da parte della Regione Toscana rappresenta un "passo necessario, un punto di partenza importante", rimangono "serie incognite" sulla sostenibilità dell'operazione.

"Senza questa scelta di ripartizione delle funzioni – ha commentato Filippeschi – le nuove province non avevano nessuna possibilità d’immaginare una prospettiva. Ora c’è un percorso segnato, molto impegnativo, che può aiutare a ricollocare utilmente una parte del personale dichiarato in esubero dalla legge di stabilità dando continuità a politiche territoriali indispensabili".

Pesano però moltissimo i tagli alle entrate alle province: "un miliardo per il 2015, risorse che avrebbero garantito una ordinata applicazione della riforma". "Per questo motivo – sostiene sempre Filippeschi – anche in Toscana più della metà delle province rischia il dissesto finanziario e sarebbe uno scenario devastante perché sarebbero impedite le funzioni essenziali che rimangono in carico al nuovo ente gestito dai comuni, scuole e viabilità provinciale, e anche i riflessi su trattamento e sulla ricollocazione del personale sarebbero gravemente negativi".

La questione della copertura finanziaria per le nuove competenze è primaria anche per le funzioni attribuite ai comuni, come il turismo. "C’è ancora molto da fare. Comuni e Regione devono agire di concerto verso il Governo per conquistare un equilibrio gestibile, nell’interesse delle nostre comunità. Saremo ancora a fianco ai lavoratori e alle lavoratrici con il nostro difficile impegno, provincia per provincia, nelle mobilitazioni annunciate perché le risorse necessarie siano restituite. Mentre dovremo cogliere fino in fondo la sfida della gestione delle funzioni in modo associato fra i comuni e quella della fusione fra i comuni per dare massa critica adeguata al governo locale".

Anche Andrea Pieroni, per due mandati presidente della Provincia e ora candidato al consiglio regionale, è importante "che questa fase di transizione si concluda in tempi rapidi ma anche con le necessarie risorse a disposizione, perché non si può fare difesa del suolo senza risorse, non si può abbandonare il territorio. Con l'avvio di questo processo la città metropolitana di Firenze diventa un polo sempre più trainante, anche per gli investimenti. Questa è una cosa buona, ma anche una sfida: il resto del territorio deve rapidamente organizzarsi perché non può e non deve essere di serie B".

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