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"Litorale cosa nostra" scritto dal Presidente del Consiglio Comunale: botta e risposta

Attaccano Pd e Diritti in Comune per la frase su Facebook. Gennai (Lega) si difende: "Parole strumentalizzate, attendo le scuse"

"Bravo Raffaele il litorale è cosa Nostra". E' questa la frase che ha accesso la polemica in questi ultimi giorni nei confronti del presidente del Consiglio Comunale di Pisa, il leghista Alessandro Gennai. La frase viene da un commento che questi ha lasciato sotto una foto su Facebook dell'assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa, che ha pubblicati vari aggiornamenti su lavori e controlli.

L'accusa dei gruppi di opposizione Partito Democratico e Diritti in Comune riguarda sia l'espressione, che ricorda la ben nota organizzazione mafiosa, sia più in generale la critica ad una conduzione dell'assemblea cittadina non ritenuta idonea da parte del rappresentante dell'istituzione.

Scrive in una nota il capogruppo Pd Giuliano Pizzanelli che "troppi sono gli episodi in cui, in Consiglio, non si sono rispettate le regole minime della democrazia e del dialogo istituzionale. Il Presidente del Consiglio, espressione della Lega, ha taciuto in troppi episodi". Fa degli esempi: "Tace quando l'assessore Buscemi vuole farla 'pagare cara' ai consiglieri Auletta e Pizzanelli con annessa interruzione del Consiglio o rimane in silenzio quando l'assessore Bedini si rivolge alla consigliera Picchi in forme inusuali o quando lui stesso si rivolge al consigliere Auletta dicendogli, come nell'ultimo Consiglio, 'vedrai cosa ti succede'. Sono episodi che non possono essere dimenticati". Una critica generare alla quale "si aggiungono le diverse gaffes, i differenti imbarazzi, le varie incertezze". Per questo per Pizzanelli "tutti questi episodi pongono in modo chiaro il problema dell'adeguatezza del Presidente del Consiglio, il leghista Alessandro Gennai, a svolgere un compito delicato e difficile senza averne capacità e attitudini".

"L'utilizzo da parte del Presidente del Consiglio Comunale - attacca anche Francesco Auletta di Diritti in Comune - dell'espressione 'cosa nostra' purtroppo non è un infelice lapsus, ma la naturale espressione di una concezione della politica per noi inaccettabile. Siamo, inoltre, davanti all'ennesima dimostrazione della inadeguatezza di Gennai a ricoprire questo ruolo per il quale riteniamo che l'unica cosa dignitosa che dovrebbe fare è dimettersi e non sottoporre più la città e l'istituzione a queste continue umiliazioni".

La risposta del Presidente del Consiglio Comunale

La replica Alessandro Gennai: "L'espressione da me adottata sul social Facebook non è da ritenersi assolutamente riconducibile a quanto affermato dal capogruppo Pd Giuliano Pizzanelli e dal capogruppo Diritti in Comune Ciccio Auletta. Il ruolo che ricopro è per me un onore che con grande responsabilità e buonsenso sto portando avanti.  La mia intenzione era quella di estendere una condivisione di un progetto che è stato ampiamente contemplato in campagna elettorale garantendo al Litorale Pisano una rivisitazione in tema di lavori pubblici e di valorizzazione del territorio. Nonostante il mio rammarico per aver utilizzato linguaggi che possono aver travisato il mio intento comunicativo, sono deluso da coloro che hanno cercato di ledere la mia figura istituzionale. 
Sono convinto e certo che questi attacchi mediatici siano il risultato di una mancata ragionevolezza approfondita del caso". 

"Non è possibile - conclude - strumentalizzare qualsiasi parola utilizzata quando il concetto era chiaramente riconducibile alla comunità pisana ed al territorio locale che ha sostenuto fortemente la nostra corsa per la vittoria delle amministrative. Noi non abbandoniamo i nostri elettori.  Attendo le doverose scuse al fine di continuare serenamente senza ulteriori repliche la mia proficua collaborazione per la città di Pisa".

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