Portare la globalizzazione a misura delle realtà locali, per una via ‘ragionevole’ al sistema della produzione e del commercio nell’era della dimensione mondiale, senza confini. Il neologismo esiste già: ‘glocalizzazione’; quanto ai contenuti, sono tutti da costruire, la partita è aperta.

Proprio per cogliere questa scommessa, la Cina chiama e Pisa risponde: uno dei Paesi emergenti per antonomasia, fra le realtà simbolo della globalizzazione stessa, ha proposto alla nostra Provincia (che ha accolto prontamente l’invito) l’idea di un percorso di incontri tematici, in materia di governo e sviluppo dei territori, nell’ottica di avviare uno scambio di esperienze e possibili rapporti di collaborazione anche economica.

La prima riunione ha visto ospite dell’amministrazione di piazza Vittorio Emanuele la delegazione di una delle Province (enti che dimensionalmente ha il profilo di una Nazione europea) del grande Paese orientale: quella di Sichuan, guidata dall’ispettore agli affari legislativi, Li Lianjun. Al centro dei colloqui i temi della gestione dei contratti per la realizzazione di opere pubbliche, con un’attenzione focalizzata soprattutto sugli aspetti delle procedure di controllo e del contrasto a possibili fenomeni di corruzione.

Nelle prossime settimane, altro appuntamento, stavolta con una missione della Province di Guizhou, che avrà a capo la vicepresidente della Conferenza consultiva, Liu Hongxiu. Con lei e i suoi collaboratori, politici e tecnici pisani affronteranno in particolare le questioni della ‘crescita compatibile’ (sfida vitale per il colosso cinese): tutela dell’ambiente, del paesaggio e del clima; regolazione della produzione energetica; soluzioni per le attività di smaltimento dei rifiuti.