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Bagarre sul Bilancio, il Viminale: "No allo scioglimento del Consiglio Comunale"

Il Ministro dell'Interno inoltre non vede scorrettezze nell'operato del Collegio dei Revisori. Intanto però il presidente del Collegio dei Revisori annuncia di aver querelato il prefetto

"Il Ministero dell’Interno, in risposta alla doverosa informativa, non ha ravvisato i presupposti per lo scioglimento del Consiglio Comunale e ha confermato la piena correttezza dell’attività svolta con rigore e professionalità dal Collegio dei Revisori". E' quanto comunica, in una nota, la Prefettura di Pisa, che aveva chiesto il parere del Viminale in seguito all'accesa polemica sollevata dal presidente del Collegio Fabio Vergamini sull'approvazione del Bilancio, una polemica che aveva al centro la preoccupazione dei revisori sulla tenuta dei conti del Comune. Lo stesso presidente aveva sottolineato di aver ricevuto pressioni per il parere sul Bilancio. Da tutto questo era partita dal prefetto Attilio Visconti una richiesta di un parere al Ministero dell'Interno sull’approvazione del Bilancio del Comune di Pisa e sull’operato degli svariati organi istituzionali coinvolti, tra cui il Comune ed il Collegio dei Revisori dei Conti.

"Tale parere - sottolineano dalla Prefettura - si era reso necessario nell’ambito della funzione istituzionale demandata al Prefetto dagli artt. 141 e 151 del T.U.O.E.L. e con particolare riferimento all’approvazione del Bilancio nei termini di legge; ciò anche nel quadro della funzione di mediazione e coordinamento istituzionale affidata al Prefetto. Nella fattispecie la finalità della missiva al Ministero dell’Interno è stata quella di restituire al Collegio dei Revisori dei Conti la necessaria serenità per operare - come ha operato - nel pieno rispetto delle sue prerogative istituzionali".

Così è arrivata la risposta del Viminale che dunque non vede i presupposti per sciogliere il Consiglio Comunale e conferma la correttezza dell'attività svolta dal Collegio dei Revisori.

"Il prefetto, comunque, già nell’incontro che si era svolto in Prefettura il 5 febbraio 2016 con il presidente del Collegio e con uno dei componenti, alla presenza del viceprefetto vicario e del capo di gabinetto - si legge nel comunicato del Palazzo del Governo - aveva avuto modo di esprimere personalmente il proprio apprezzamento per l’attività svolta dal Collegio, evidenziando che l’informativa al Ministero dell’Interno del 27 gennaio 2016, era stata semplicemente un atto dovuto nell’ambito delle sue funzioni Istituzionali. Lo stesso prefetto tiene a ribadire che anche le posizioni assunte a suo tempo dal Collegio dei Revisori hanno costituito una conferma del corretto esercizio delle loro funzioni svolte nell’ambito dell’approvazione del Bilancio 2015 ed esplicato con assoluta imparzialità".

IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO DEI REVISORI QUERELA IL PREFETTO. Il presidente Fabio Vergamini afferma, con una dichiarazione inviata all'Ansa, di aver avere depositato una querela per diffamazione nei confronti del prefetto, Attilio Visconti. Vergamini definisce infatti l’iniziativa della Prefettura, che oggi ha inviato la nota sulla risposta del Ministero, “una mossa tardiva e dettata solo dal fatto che nei mesi scorsi ho presentato una querela per diffamazione nei confronti del prefetto”. La risposta del Ministero, spiega Vergamini nella sua nota, “non è arrivata in questi giorni bensì ai primi di marzo e vien da domandarsi perché il prefetto non l’abbia divulgata subito, insiste inoltre sulla necessità di restituire serenità al collegio, mentre proprio la sua nota odierna pare dimostrare che se c’era o c’è una serenità da ripristinare non si tratta né si trattava certamente di quella dei revisori”. “Comunque - conclude il revisore - sarà la magistratura a valutare, sotto il profilo penale, il comportamento del dottor Visconti. Mi risulta inoltre che il Ministero sempre i primi di marzo abbia comunicato al prefetto che l’eventuale revoca dell’incarico ai revisori, che lui ‘pensava’ gli spettasse, è ammessa ‘solo in caso di inadempienza e in particolare per la mancata presentazione della relazione alla proposta di deliberazione consiliare al rendiconto entro il termine previsto’. Il prefetto, insomma, non ha alcun titolo per parlare di revoca dei revisori: perché tale notizia non è stata divulgata con la solita solerzia con la quale è stata ipotizzata la revoca? E’ veramente sorprendente constatare come un’autorità così importante paia non essere neppure a conoscenza delle sue prerogative e non sia portatrice di quella trasparenza che è irrinunciabile quando si ricoprono incarichi così importanti. Mi riservo comunque una più approfondita valutazione del comunicato stampa e delle eventuali ulteriori responsabilità e mi auguro comunque che adesso ci lascino lavorare senza farci perdere ancora tempo inutile”

 

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