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Il nuovo regolamento per le case popolari al centro del Consiglio Comunale di Pisa

Attesa un'accesa discussione, poi previsti question time e l'approvazione anche del nuovo regolamento comunale di Polizia Mortuaria e delle attività funebri e cimiteriali

Domani, martedì 22 marzo, dalle 14, ultimo appuntamento per questo mese con il Consiglio Comunale di Pisa. Tra gli argomenti in discussione il nuovo regolamento delle modalità di assegnazione e di utilizzo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e il nuovo regolamento comunale di Polizia Mortuaria e delle attività funebri e cimiteriali.

Il Consiglio Comunale sarà comunque aperto da due question time. Il primo, del consigliere Matteo Trapani (Pd), è sull'assistenza all'utenza per il Bando Erp. Il secondo, del consigliere Francesco Auletta (Diritti in Comune), è sull'abbandono di alcuni materiali di cantiere in via Bronzetti nel quartiere di Sant'Ermete. Ad entrambi i consiglieri gli risponderà l'assessore Veronica Poli. Successivamente i consiglieri comunali discuteranno, grazie ad una interrogazione e ad una interpellanza del consigliere Auletta, delle richieste di autorizzazione da parte di Iliad e del contenzioso Abab spa. Tra le mozioni si ricorda quella sul caro bollette presentata dal consigliere Giovanni Pasqualino.

Particolarmente animata sarà la discussione sul bando erp. "Aspettavamo da tempo il nuovo regolamento - scrive in una nota la vicepresidente della Seconda Commissione Permanente, Scognamiglio (Pd) - l’ultima graduatoria del Comune di Pisa risale al 2018 e dal 2016 non sono stati pubblicati nuovi bandi per l’assegnazione delle case erp a causa del ricorso, accolto dal Tar, che ha modificato la legge regionale. Ci sono dunque cittadini che attendono da diversi anni. Tuttavia, il regolamento proposto dall’amministrazione non garantisce un adeguato coinvolgimento dei sindacati degli inquilini più rappresentativi all’interno della Commissione per la formazione delle graduatorie di assegnazione degli alloggi".

Nel testo della bozza del regolamento Comunale si legge che la Commissione erp è formata da 6 membri, tra cui "un rappresentante delle organizzazioni sindacali degli inquilini, individuato dalle organizzazioni stesse tra i soggetti in possesso delle necessarie competenze tecniche". "Le legge regionale 2/2019 - continua Scognamiglio - stabilisce che nelle commissioni per la formazione delle graduatorie di assegnazione (art. 7) debba essere garantita la 'presenza di almeno un rappresentante delle organizzazioni sindacali degli inquilini, purché in possesso delle necessarie competenze tecniche'. Questa norma non può essere interpretata in modo restrittivo ed è fondamentale che in Commissione erp sia garantita la pluralità dei sindacati più rappresentativi, che storicamente a Pisa sono sempre stati quattro. Peraltro in base a quali criteri si decide e si seleziona un solo sindacato? Domani in fase di votazione della mozione sul regolamento in Consiglio Comunale presenteremo dunque un emendamento".

"Per consentire la pubblicazione del nuovo bando il Consiglio Comunale - scrive Diritti in Comune - è chiamato a discutere e approvare il nuovo regolamento in materia di edilizia residenziale pubblica. Il testo modificato recepisce ciò che avevamo sempre chiesto, e che è contenuto nella nostra Costituzione, ossia l’eliminazione delle clausole più palesemente discriminatorie. Viene però mantenuta una premialità sulla storicità della residenza che per noi non è in alcun modo accettabile in quanto non risponde al criterio fondamentale del bisogno di casa. Purtroppo il nuovo bando da solo non è in alcun modo sufficiente per risolvere il problema del diritto alla casa, visti anche i pesanti ritardi della Giunta Conti: no dei problemi più urgenti è dato dalla penuria di alloggi popolari, causato dall’assenza da decenni di un vero piano casa nazionale, finalizzato al recupero a scopo abitativo di immobili pubblici e privati non utilizzati e alla realizzazione di nuovi immobili di edilizia residenziale pubblica. Anche questa amministrazione ha pesanti responsabilità, così come le precedenti, per non aver voluto stanziare, come da noi richiesto, 1,5 milioni di euro per recuperare e poi assegnare i più di 171 alloggi popolari attualmente vuoti, in attesa di modesti lavori di manutenzione e sistemazione. Basterebbe recuperare i crediti per IMU e ICI non pagate, che l’amministrazione comunale vanta nei confronti di alcuni grandi immobiliaristi della città, per recuperare questi alloggi e dare risposte a tante famiglie". 

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