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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Cancellato il Reddito di cittadinanza a oltre 3mila famiglie pisane: "E' partita la guerra contro i poveri"

Il capogruppo de La città delle persone in Consiglio comunale, Paolo Martinelli, accusa l'amministrazione di passività e compiacenza

"In questi giorni si sta scatenando la guerra ai poveri innescata dal governo Meloni e migliaia di famiglie stanno ricevendo un SMS con cui viene loro comunicato che perderanno il Reddito di Cittadinanza, spesso l'unico sostegno al reddito che ricevevano per mangiare o per le spese di base. Nella nostra provincia sono oltre 3000 famiglie".

A dichiararlo è il capogruppo de La città delle persone in Consiglio comunale a Pisa, Paolo Martinelli, che prosegue: "Accanto a questo il governo, col decreto lavoro, favorisce il ricorso a contratti precari, che renderà i poveri ancora più ricattabili e spinti ad accettare qualunque impiego. Il governo reputa queste persone occupabili solo perché non vivono con un minore, con un anziano o con una persona con disabilità o non sono in condizione di svantaggio. Anche se hanno un ISEE sotto i 6mila euro, non potranno ricevere sostegni strutturali, ma solo un bonus, l'Indennità di supporto alla formazione da 350 euro/mese per un anno, a patto che si iscrivano ai corsi di formazione. Dopo un anno perderanno ogni sostegno, che abbiano o no un lavoro". 

"Parliamoci chiaro, migliaia di persone in povertà stanno finendo a carico dei Comuni, verso cui il governo sta già indirizzando con quell'SMS chi perde il Reddito, una potenziale bomba sociale con pressione sugli uffici di assistenti sociali e centri di ascolto, caf e patronati. Non a caso moltissimi sindaci si stanno mobilitando perché la misura del Governo senza alcun tipo di accompagnamento li rende incapaci di poter dare risposte". 

"A Pisa - prosegue Martinelli - dove compiacere Salvini e Meloni è la priorità dell'amministrazione, la mobilitazione ovviamente non accade, anzi, assistiamo al silenzio del sindaco e a un incredibile paradosso: gli stessi che a Roma votano e approvano decisioni che condannano alla povertà migliaia di famiglie, poi corrono a Pisa per provare maldestramente a tamponare i danni che le loro stesse scelte provocano. L'esempio più eclatante è l'onorevole Ziello, che approva in Parlamento questi criteri scellerati di cancellazione del Reddito di cittadinanza e il Decreto lavoro e poi propone in Consiglio comunale a Pisa, in sede di variazioni di bilancio, un bonus una tantum fino a 100 euro per la spesa a chi è solo e fino a 200 euro per i nuclei da due persone, a integrazione della card governativa 'Fai da te', il bonus di 382,50 euro previsto dal governo per placare gli animi"

"E' una forma di ipocrisia e di doppiogiochismo da denunciare con forza e a cui, per rispetto di chi ha bisogno, ci siamo sottratti non partecipando al voto, dichiarando una radicale opposizione a questo modello di approccio ai temi delle povertà della destra romana e pisana. Per loro le persone in povertà non vanno sostenute con misure strutturali, ma si concedono dall'alto bonus occasionali, utili come palliativi temporanei in situazioni di emergenza ma che, se risultano la principale politica di contrasto alla povertà, impediscono l'emancipazione delle persone e le riducono alla ricattabilità lavorativa". 

"Si fa così un passo indietro rispetto a una visione di contrasto strutturale alle povertà al plurale e alla convinzione che, a partire dai Comuni, servano azioni che le combattano sul piano non solo economico ma culturale, educativo, sociale e di isolamento, sanitario, con più risorse per i servizi sociali, un sistema di presa in carico completo della persona in difficoltà e maggiore protagonismo nelle politiche di formazione per ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro, un osservatorio locale permanente che studi politiche dei servizi in grado di superare quelle dei bonus. Esattamente l'opposto del modello Ziello-Conti".

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