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Parcheggio della Pam in Viale delle Cascine, M5S: "Il gestore non ha mai versato un euro al Comune"

Tutto è partito da una segnalazione di un ex dipendente su alcuni cartelli abusivi in zona Duomo. Si è poi scoperto che negli archivi del Comune non c'è traccia della convenzione in base alla quale la Copisa ha gestito, per anni, il parcheggio di S.Rossore

Un parcheggio in parte di proprietà comunale gestito da anni da società private, senza che queste abbiano corrisposto al Comune di Pisa nemmeno un euro. E' questa, in sostanza, la denuncia lanciata oggi dal Movimento 5 Stelle di Pisa. La vicenda è abbastanza complessa e per capirla è necessario fare un passo indietro.

"Tutto è partito da una segnalazione di un ex dipendente della Copisa - spiega il capogruppo 5 Stelle in Consiglio Comunale Valeria Antoni - la società che dal '90 gestisce i parcheggi nella zona del Duomo. Questa persona ci aveva segnalato, già alcuni mesi fa, la presenza di 16 cartelli stradali che facevano riferimento ad un parcheggio privato, quello adiacente alla Pam di San Rossore, vicino alla Torre di Pisa, e compreso tra viale delle Cascine e via Vecchia Barbaricina".

CARTELLI ABUSIVI. Cartelli che dopo le verifiche dei vigili urbani si sono rivelati abusivi perchè non recavano sul retro i dati dell'ordinanza sindacale di riferimento."Era la fine di marzo. A questo punto - prosegue la Antoni - ho depositato un'interpellanza con la quale chiedevo al Sindaco e al Consiglio comunale di spiegare a che titolo la Copisa avesse installato questi cartelli e a quanto ammontava la cifra corrisposta dall'azienda al Comune. Nell'interpellanza chiedevo anche che venisse chiarito che tipo di convenzione esistesse tra Comune e azienda per la gestione, da parte di quest'ultima, della parte di parcheggio di proprietà del Comune e quanto, dal 1990, la Copisa avesse versato nelle casse municipali".

Un'interpellanza che è poi stata discussa nel corso del Consiglio comunale di ieri. "Le risposte le ha fornite l'assessore Serfogli - continua la Antoni - il quale ha confermato quello che già sapevamo, e cioè che i cartelli sono stati installati abusivamente, senza alcun tipo di permesso da parte del comune e senza che fosse versato a quest'ultimo nemmeno un euro".

MANCANZA DELLA CONVENZIONE. Dalle risposte dell'assessore sono emersi però anche altri particolari. "Avevamo chiesto una copia della convenzione con la quale il Comune aveva concesso la gestione dei parcheggi alla Copisa - dice la Antoni - ma la risposta di Serfogli è stata chiara: e cioè che negli archivi del comune non c'è traccia di quest'accordo".

"Abbiamo quindi richiesto la copia della convenzione alla società - continua la Antoni - e al momento siamo in attesa, ma è chiaro per il Comune si profila l'ipotesi di un danno erariale piuttosto ingente". In sostanza è possibile che dal 1990 fino al 2014 (anno in cui all'azienda, che è fallita, è subentrata la Tirrenica Mobilità Srl), la Copisa abbia gestito il parcheggio senza versare al comune nemmeno un euro. E che lo stesso sia accaduto nel corso dell'ultimo anno con l'azienda che nel frattempo è subentrata alla Copisa, e cioè la Tirrenica Mobilità Srl.

VIOLAZIONE DEGLI STANDARD URBANISTICI. Ma la vicenda non finisce qui. "L'edificio nel quale attualmente si trova la Pam - spiega Gianfranco Mannini, consigliere del M5S - è un edifico costruito nel 1986. Prima di quell'anno, in quella zona, si trovava una concessionaria di auto. Bene, negli archivi non c'è traccia del cambio di destinazione d'uso necessario per costruire un supermercato al posto di una concessionaria. In più esiste una legge del '68 in base alla quale per attività commerciali di questo tipo è necessario che l'azienda garantisca un'area di parcheggio pari almeno all'80% della superfice commerciale. In base a questa legge l'area deve però essere di proprietà della società. In sostanza - conclude  Mannini - la Pam, avrebbe per lo meno dovuto acquistare l'area di parcheggio adiacente il supermercato ma non l'ha mai fatto e per questo si profila una grave violazione degli standard urbanistici".

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