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Toscana Pride, opposizioni all'attacco: "L'amministrazione non discute dove è debole: i diritti"

Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Diritti in Comune criticano la giunta per la mancata discussione in Consiglio Comunale circa l'adesione alla manifestazione

Il prossimo sabato, 6 luglio, si terrà a Pisa la manifestazione per i diritti gay Toscana Pride, tema che notoriamente fa discutere anche a livello politico. Sul punto le opposizioni Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Diritti in Comune sono critiche verso l'amministrazione per il mancato patrocinio del Comune.

"Tre settimane fa - ricostruisce il capogruppo di Diritti in Comune Francesco Auletta - abbiamo promosso una mozione sul Toscana Pride, dato che l'amministrazione non rispondeva sul patrocinio alla manifestazione. Così abbiamo spinto per inserire il tema in un ordine del giorno, perché ci sembra giusto discuterne e perché si tratta comunque di un riconoscimento verso migliaia di persone che vengono in città a manifestare. Il voto contrario alla discussione è l'ennesimo atto autoritario, che dimostra come l'amministrazione intenda sostenere solo le proprie cause, senza contare lo smantellamento delle politiche attive sui diritti".

"Le parole del sindaco - attacca Olivia Picchi del Pd - sono state un esercizio di equilibrismo, non discute in Consiglio Comunale, parla della legittimità dell'iniziativa, poi dà indicazioni su come manifestare. Si nascondono dietro dei nemici, ne cercano ogni giorno di nuovi. Io sono delegata in Provincia per la parità dei diritti e l'ente ha aderito al Toscana Pride, ha dato il patrocinio e issato la bandiera rainbow sul proprio palazzo. La giunta non rappresenta l'attualità reale, basta vedere come ad esempio ci siano anche più di 80 esercenti che invece appoggiano la manifestazione. L'invito quindi è a partecipare in tanti".

Il consigliere Gabriele Amore del M5S: "Il silenzio in Consiglio Comunale dura da un anno. L'amministrazione dice 'prima gli italiani', sembra che se poi sono bianchi ed eterosessuali è meglio. Non capisco infine come si possa dire, come fa Confesercenti, che questa manifestazione penalizzerebbe il commercio. In un sabato pomeriggio di luglio solitamente in città non si vede un'anima!".

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