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Accordo tra Firenze e Bologna, Patto Civico: "E' in corso un depotenziamento dell'area costiera"

Nel mirino della formazione politica un emendamento alla manovra finanziaria che prevede la possibilità di introdurre una tassa sui passeggeri che transitano negli aeroporti e nei porti del territorio regionale

Patto Civico, la formazione composta dai Riformisti e dalla lista 'Progetto Pisa', torna sulla vicenda relativa al patto siglato tra i sindaci di Bologna e di Firenze che, secondo la forza politica, rischierebbe di danneggiare l'aeroporto di Pisa e l'economia cittadina. "L'obiettivo di entrambi i sindaci, Merola e Nardella - denuncia Antonio Veronese, candidato sindaco di Patto Civico - è quello di collegare le due metrocittà e creare una grande area metropolitana seconda, in Italia, solo a quella di Milano. Per fare questo c'è in corso un tentativo di depotenziare l'economia di tutta l'area costiera per potenziare le infrastrutture del territorio fiorentino e migliorare i collegamenti tra Firenze e Bologna. Un paradosso, se si considera che la fusione dei due aeroporti toscani è stata fatta proprio in funzione di contrastare Bologna e il suo scalo".

A finire nel mirino di Patto Civico è un emendamento alla manovra finanziaria che prevede la possibilità, per le città metropolitane, di introdurre un'addizionale di un euro, che può essere aumentata fino a 2 euro, per ogni passeggero (esclusi i residenti) che transita negli aeroporti e nei porti che ricadono nelle regioni di appartenenza delle città metropolitane. "Il che tradotto - afferma Federico Eligi, dei Riformisti per Pisa e attuale assessore alla Manifestazioni storiche del Comune di Pisa - significa che saranno interessati da questa nuova tassa non solo l'aeroporto di Firenze e quello di Pisa, ma anche i porti di Piombino, Livorno e Carrara. Si drenano risorse a territori già in difficoltà per darle a Firenze. Dove è finita la politica di area vasta costiera?".

Entrando più nel dettaglio i proventi derivanti dalla nuova tassa verrebbero versati, nel caso delle infrastrutture ricadenti nel territorio di competenza della città metropolitana, per il 60% direttamente ai gestori delle stesse, mentre il restante 40% andrebbe allo Stato che riassegnerebbe poi queste risorse alle città metropolitane. Le somme riscosse nelle altre infrastrutture regionali, ma che non ricadono direttamente nel territorio di competenza della metrocittà, verrebbero invece versate allo Stato il quale le riassegnerebbe poi alle città metropolitane. In questa seconda ipotesi è prevista anche la possibilità di detrarre un 15% che potrebbe essere assegnato ai Comuni di competenza "secondo criteri da stabilire con apposita intesa in sede di Coordinamento dei sindaci metropolitani".

"Insomma - commenta ancora Eligi - anche su questo 15% alla fine decideranno le stesse città metropolitane. Il dubbio è che si sia messo in piedi tutto questo meccanismo per finanziare anche la costruzione della pista di Peretola per la quale ancora mancano i 150 milioni di euro pubblici più volte promessi. Non è che dopo averci portato via l'aeroporto ora ci chiedono anche di costruirgli la pista?". Un sospetto legittimo secondo l'esponente dei Riformisti "tanto più - continua ancora Eligi - che lo stesso emendamento era stato presentato già nella manovra fiscale, ma poi era stato ritirato su richiesta del Governo, salvo poi essere ripresentato tale e quale nella manovra finanziaria che dovrà essere discussa a dicembre".

Per fare chiarezza sulla vicenda i Riformisti chiederanno di affrontare la questione nel corso di un Consiglio Comunale straordinario con la richiesta di convocare il presidente della Regione, Enrico Rossi, il consigliere regionale Pd e presidente della commissione Ripresa economico-sociale della Toscana costiera, Antonio Mazzeo, e i deputati pisani.

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