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Il Pd di Vecchiano dice di no all'insediamento della base militare all'interno del Parco

Ribadisce la posizione contraria al progetto il segretario dell'Unione Comunale di Vecchiano Elisa Tripoli

Il Pd di Vecchiano ribadisce il suo "no all’insediamento di una base militare all’interno del Parco". La nota è firmata dal segretario dell’Unione Comunale di Vecchiano Elisa Tripoli. "A quanto si sa - si legge - le esigenze logistiche del Centro di eccellenza dei Carabinieri non sembrano cambiate, e nel vecchio progetto da localizzare a Coltano si parlava di oltre 400mila metri cubi di nuove edificazioni per oltre 72 ettari di territorio; dunque, le volumetrie del costruito presente nel Cisam risultano del tutto insufficienti, e non a caso si è parlato di un disboscamento consistente, con l’abbattimento di 2.500 piante. Diciamo di no anche al metodo scelto: le comunità locali sono state chiamate ad esprimersi su un progetto che non c’è, illustrato per sommi capi con foto e mappe tratte da Google".

Dal punto di vista politico "l’area individuata è demanio militare e, pertanto, il Ministero della Difesa avrebbe gli strumenti giuridici per intervenire superando eventuali pareri contrari degli enti di riferimento; nel momento in cui ha scelto di coinvolgere le comunità (e coinvolgerle significa renderle responsabili dei voti che poi esprimeranno), non si può pensare di relegarle a meri organi di ratifica di decisioni prese in altre sedi, né si deve escluderle da un dibattito largo e documentato. Giudichiamo un atto di grave irresponsabilità quello compiuto dalla Comunità del Parco (sarebbe meglio dire dai pezzi che ne restavano, viste le assenze strategiche e le astensioni con delega), che nella seduta del 18 settembre ha espresso con soli due voti un parere favorevole su un progetto inesistente, senza conoscere le modalità dell’intervento, l’impatto e le ricadute; e ignorando anche la tipologia dei fondi da impiegare. Anzi, l’unica certezza, oggi, è che di fondi non ce ne sono, e il progetto nasce scoperto!".

"Come ha sottolineato il Presidente dell’Ente Parco Bani - prosegue il Pd di Vecchiano - il Fondo per la coesione sociale e lo sviluppo non è più disponibile: 'le risorse andranno individuate in altre poste di bilancio all’interno della prossima legge finanziaria'. Ci sembra che l’unico atteggiamento che ha mostrato serietà e responsabilità sia stato quello tenuto dai Sindaci di Vecchiano e San Giuliano Terme, che non avendo ricevuto la documentazione indispensabile in un tempo congruo hanno comunicato che non avrebbero partecipato. Con coerenza e consequenzialità, Massimiliano Angori, nella sua qualità di Presidente della Provincia, ha ora comunicato che non parteciperà al tavolo interoperativo interistituzionale del 18 ottobre, ribadendo per scritto che senza un progetto non può esserci un confronto, né il modo di verificare la dimensione di un’ipotesi progettuale che contrasta comunque con la tutela del Parco".

Conclude Tripoli: "Ci sono voluti decenni per trovare un equilibrio nel Parco, Riserva Unesco per la biodiversità, e quanto mai necessario oggi per la regolamentazione di un sistema climatico già alquanto compromesso: dalle lotte ambientaliste degli anni 70, all’istituzione del Parco nel ‘79, fino alla sua trasformazione in Ente regionale negli anni novanta. Non è il caso di intaccare questa grande storia. Il Pd di Vecchiano, riprendendo i documenti votati in Consiglio comunale, si schiera a difesa di questo grande patrimonio naturale, ambientale e culturale, ed è pronto a ribadire le proprie idee nelle varie sedi istituzionali e politiche locali, regionali e governative; coinvolgerà e mobiliterà i cittadini per riaffermare l’opposizione al consumo di suolo e a una distruzione ambientale".

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