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Piazza dei Cavalieri: anche il Pd interviene sulla questione

Il segretario dell'Unione Comunale del Pd di Pisa Andrea Ferrante: "A Pisa non esiste militarizzazione, la vicenda non deve giocarsi sul piano della polemica politica, importante il rispetto della libertà altrui"

Dopo la lettera di un giovane Alessandro Valenza e la nota inviata dal Circolo Liberal, interviene anche il segretario dell'Unione Comunale del Pd di Pisa Andrea Ferrante sulla questione di Piazza dei Cavalieri che ha portato all'arresto sabato notte dello studente della Normale, poi rilasciato con obbligo di firma in caserma dei Carabinieri due volte a settimana, in attesa del processo che si svolgerà con molta probabilità a settembre.

"I fatti occorsi lo scorso sabato notte e le vicende che ne sono conseguite dovrebbero richiamare tutti ad un maggiore e più responsabile equilibrio - afferma Ferrante in un comunicato - Pisa è una città particolare, che ospita migliaia di giovani che vi risiedono per motivi di studio e di lavoro. Per questo è naturale che le sue strade e le sue piazze, i luoghi naturali della socializzazione, non solo giovanile, siano animate e frequentate.
È altrettanto naturale che le regole della convivenza debbano essere osservate da tutti, nessuno escluso, perché solo rispettando gli altri e il luogo in cui si vive si può sperare di far parte di una vera comunità, riconoscendo, oltre alla propria, anche la libertà altrui. Proprio per tutelare la libertà di tutti, a partire dai più deboli, la società si dota di regole e di strumenti per farle applicare. È una banalità, ma sembra necessario ribadire".

Secondo Ferrante porre questo tema non può e non deve innescare una polemica politica, né giustificare l’espressione di un dissenso con toni e modi inadeguati, che inaspriscono le conflittualità e alimentano un surreale clima di scontro sul merito di questioni che dovrebbero al massimo interrogare il comune buon senso.

"Credo - precisa il segretario - che i fatti della Normale, di cui siamo tutti estremamente rammaricati, siano figli di un episodio, ma anche di questa tensione che riteniamo si debba stemperare al più presto. Per farlo serve una matura disponibilità a fare dei passi avanti, senza forzature e senza strumentalizzazioni".

"Non serve a nulla - prosegue - trascendere negli argomenti, nei riferimenti e nei termini. Chi in questi giorni è arrivato a richiamare i tristi fatti del G8 di Genova, ad esempio, ha sicuramente e gravemente perso il senso della misura e della realtà.
Quanto accaduto, con le relative responsabilità, sarà accertato nelle sedi previste dall’ordinamento dello stato e non credo sia compito della politica entrare nel merito. La politica deve limitarsi in questi casi alle affermazioni di principio, chiedendo il rispetto delle regole e il ripristino di una dialettica equilibrata e responsabile. Credo giusto, da parte della città e delle sue istituzioni, anche confermare la fiducia negli operatori della pubblica sicurezza, che svolgono un compito difficile quanto prezioso, in condizioni rese difficoltose dalle carenze di organico che conosciamo e a cui il Governo dovrebbe porre rimedio".

"A Pisa non esiste alcun clima securitario e alcuna militarizzazione della città - conclude l'esponente del Partito Democratico - continuare a ripetere questa litania ha il solo effetto di deformare un dibattito delicato, innescando una spirale deresponsabilizzante e dannosa. Mi auguro che tutti se ne rendano conto".

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