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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Piscina Comunale di San Giuliano Terme: figli di un Dio minore

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Piscina Comunale di San Giuliano Terme: cominciamo col ricordare che dal 28 Luglio 2012 sei persone non hanno più un lavoro stabile né percepiscono uno stipendio, nonostante la sentenza del Giudice del Lavoro del 13 Novembre 2013 intimasse alla ATI, composta da Associazione Sportiva Dilettantistica Acquasport di Terni, Asd Blu Water di Roma, Imperium di Roma e Csen Comitato Provinciale di Pisa, di procedere alla riammissione in servizio ed alla corresponsione dei pagamenti maturati alla data della sentenza. La ATI ha fatto ricorso contro il dispositivo esecutivo della sentenza.

Il 20 maggio ci sarà un'ulteriore udienza in tribunale dove il giudice, lo stesso della sentenza, dovrà stabilire come dar corso alla precedente condanna verso i soggetti dell'ATI e far pagare il dovuto, anche perché ai lavoratori  non è arrivato ancora né un centesimo, né la reintegrazione sul posto di lavoro. L'unica cosa che per ora hanno ricevuto dalla ATI è una lettera di licenziamento, pur non essendo mai stati riammessi in servizio!

Noi tutti siamo solidali con i lavoratori che hanno subito quasi due anni di umiliazioni e rinvii, in un crescendo di situazioni destabilizzanti, ed auguriamo loro di vedere riconosciuti i diritti lesi.

Più di tutto valgono le parole scritte da uno dei lavoratori in causa su ‘Il Fogliaccio’:

 “…Ti senti risucchiare in un vortice di cattivi pensieri, dentro un mare di melma che ti svuota dentro. Ma ti svuota anche il borsellino, dopo che ti ha seccato il conto in banca. Ti toglie ogni capacità di pensiero, ogni capacità di concentrazione….”

Rispetto alle responsabilità che hanno portato a tutto questo, il Giudice del Lavoro ha già deliberato: aggiungiamo solamente che l’amministrazione comunale non ha saputo imporre la volontà di mantenimento dei posti di lavoro nella delicata fase di passaggio della gestione verso la  ATI. Di fatto, le clausole di salvaguardia scritte dal Comune erano mal poste, offrendo di fatto una evidente via d’uscita alla ATI.

Per chi volesse leggere la replica del Sindaco Paolo Panattoni, e le prese di posizione di Cobas San Giuliano Terme, Slc-Cgil di Pisa e Rifondazione Comunista a favore  dei diritti dei lavoratori, in calce sono riportati link degli articoli correlati. La Cgil di Pisa sostiene di aver insistito a lungo per trovare soluzioni non giudiziali. «Riteniamo il Comune di San Giuliano moralmente responsabile per quanto accaduto – ha dichiarato Stefano Del Punta, segretario generale della Filctem di Pisa –. Noi abbiamo tentato tutte le strade per evitare a quell’amministrazione di fare una pessima figura negando l’evidenza di un accordo preso, ma non è stato possibile».

A fianco dei drammi personali e familiari, vi è però anche una considerazione sul livello di servizi erogati attualmente dal gestore della Piscina Comunale. Fermo restando che la ATI ha presentato una offerta tecnico-qualitativa ed una economica che il Comune di SGT in modo “semplicistico” ha ritenuto valide, rimane il fatto che vi è stata una contrazione dell’orario di apertura: l’ultimo anno della gestione di GeSTe e dei sei lavoratori ora disoccupati, la Piscina apriva al pubblico per il nuoto libero dalle 7.30 per chiudere alle 22.20, dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica dalle 9 alle 17.30. Oggi invece gli orari disponibili iniziano alle 9.00 del mattino e si concludono  tra le 20.00 e le 20.20. Il Sabato chiude alle 18.00, mentre la Domenica alle 13.20 (vedere orari sul sito del Comune di SGT, in parte non corrispondenti a quelli realmente erogati).

Inoltre, durante la gestione di GeSTe, operavano, presso la piscina di San Giuliano le Polisportive di San Giuliano, Ghezzano, Asciano, Metato, la Uisp, il CSI, lo CSEN (lo stesso che adesso fa parte dell'ATI); attualmente  la piscina è occupata solo ed esclusivamente da affiliati CSEN e la sola società che utilizza per alcune ore settimanali è la Sangiulianese con i ragazzi agonisti della polisportiva;  le altre hanno ‘semplicemente’ chiuso l'attività del nuoto con grande danno per molte famiglie che da anni iscrivevano i loro bambini ai corsi di nuoto organizzati da queste società sportive!

Dunque, si può constatare che il servizio che il Comune offriva, prima dell’affidamento della gestione, era senza dubbio più ampio e diretto a molti più utenti; che il servizio era sì un costo per la collettività, ma la decisione politica di azzerare tale costo ha ‘impoverito’ le opportunità di fruizione (e non certo migliorato i servizi come in più occasione rivendicato dall’attuale amministrazione); che GeSTe ha diminuito i servizi prestati, eliminando al contempo i contratti ai dipendenti impiegati.

Ci sembrano in conclusione evidenti, le molte colpevoli responsabilità che questa amministrazione comunale deve assumersi in relazione alla fallimentare gestione della questione della piscina comunale.

Infine constatiamo che a causa dello sforamento del patto di stabilità, dovuto all’insipienza degli amministratori attuali, il Comune di SGT percepirà circa 800.000 € in meno TUTTI GLI ANNI A VENIRE…

e che con tale cifra avrebbe potuto gestire in proprio non una , ma TRE piscine Comunali!

Che lo sforamento venne causato ANCHE, ma non solo, dalla assunzione di molto personale della GeSTe (cosa in sé positiva), ma che i sei lavoratori a tempo determinato che ancora attendono giustizia non hanno avuto la stessa considerazione: Figli di un Dio minore.

Carlo Bibbiani; Lista Civica Impegno e Solidarietà

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