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Programma di riqualificazione urbana, Delegati Lavoratori Indipendenti: "Basta silenzio mediatico"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La Giunta comunale ,con l'atto numero 240 del 21 Dicembre 2016, pubblicato sull'albo pretorio il 30 dicembre, ha dato un input per l'inizio di una nuova riqualificazione urbana. Non sappiamo se questo atto sia dovuto, in quanto siamo in fase di approvazione di bilancio o se è in relazione alle modifiche estive della legge regionale Toscana 65 del 2014 (Legge sulla Rigenerazione Urbana).

Si richiamano gli articoli 125 e 126 della citata legge.
In poche parole si prova a dare una spinta alla cosiddetta riqualificazione urbana, di aree dismesse ed abbandonate da anni e nel degrado, aree che avrebbero dovuto essere oggetto di una trasformazione urbanistica più volte sbandierata dall'attuale Giunta. Qui di seguito due estratti degli articoli citati dalla legge 65/2014
Art. 125
Interventi di rigenerazione urbana
1. La Regione promuove gli interventi di rigenerazione urbana quale alternativa strategica al nuovo consumo di suolo. Concorrono alla rigenerazione urbana, nelle fattispecie defi nite dall’articolo 122, ed individuate dal piano operativo oppure ai sensi del comma 2, gli interventi volti a riqualifi care il contesto urbano attraverso un insieme sistematico di opere consistenti in:
a) riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente;
b) riqualifi cazione delle aree degradate;
c) riorganizzazione funzionale delle aree dismesse;
d) recupero e riqualifi cazione degli edifi ci di grandi dimensioni o complessi edilizi dismessi;
e) riqualifi cazione delle connessioni con il contesto urbano.
Articolo 126
Procedimento per la presentazione delle proposte di interventi di rigenerazione urbana
1. Entro il termine quinquennale di effi cacia della disciplina di cui all’articolo 95, comma 1, lettera b), oppure entro cinque anni dalla data di pubblicazione dell’atto di cui all’articolo 125, comma 2, i soggetti aventi titolo possono presentare la manifestazione di interesse anche tramite un soggetto promotore terzo.
2. I piani di intervento sono trasmessi al comune che provvede a darne pubblicità tramite l’albo pretorio e il proprio sito istituzionale per quindici giorni consecutivi.
Ai fini della presentazione dei piani di intervento, gli interessati devono rappresentare la proprietà di almeno la maggioranza assoluta del valore dei beni ricompresi nel relativo perimetro, calcolata in base all’imponibile catastale. La proposta di piano di intervento è corredata da:
a) il cronoprogramma degli interventi;
b) l’impegno dei soggetti attuatori alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria ed eventuale cessione delle aree al comune;
c) l’impegno alla sottoscrizione di idonee garanzie fideiussorie in ordine all’attuazione del piano di intervento
e circa il rispetto della convenzione medesima;
d) lo schema di convenzione.
La descrizione degli articoli sul cronoprogramma è un teatrino che a Pisa abbiamo visto tante volte. Ma spesso con esiti decisamente opposti all'intendimento iniziale. Al solito si stipula una convenzione, si promettono opere di urbanizzazione a scomputo (degli oneri di urbanizzazione) e poi non si fanno o si fanno solo in parte. In alcuni casi è rimasta l'opera non terminata, così il comune oltre a non aver incassato gli oneri di urbanizzazione si ritrova con l'opera abbandonata e con le opere di urbanizzazione mai terminate. Teatrino questo che a Pisa abbiamo visto tante volte. Basta cercare su internet.
La descrizione che fa il comune lascia fuori alcune aree, ma precisa che potrebbero essere interessate comunque dalla riqualificazione. Esempio:
1) la Zona di via di Viaccia dove c'era una fabbrica dismessa
2) La zona ex piaggio via del chiassatello (di proprietà di un fondo immobiliare FIRST ATLANTIC 2 - BERENICE 
file:///C:/Users/user/Downloads/126.pdf
3) Tutte le aree Bulgarella
4) altre aree Nuovo Calambrone non terminate
5) Aree Boccadarno non terminate.
Ma veniamo a quelle citate nella delibera:
Per indicarne alcune la zona di via del Chiassatello è citata con altre zone da riqualificare. La Ex Gallazzo recentemente scomberata da un insediamento abusivo, la ex Siticem, il Colorificio Toscano..
Nello schema allegato si possono vedere più diffusamente tutte le aree, molte delle quali dovranno essere adeguatamente bonificate. Punto 4 scheda zona Saint Gobain Glass Italia. Punto 7 ex Siticem. Punto 8 con tutto il materiale ferroso lasciato li a marcire (molti sono veicoli, quindi rifiuti pericolosi e speciali). La ex Siticem, il Colorificio dovranno essere bonificati.
Questo per evitare un serio avvelenamento della zona circostante. Ma quello che ci preme rilevare è come questo atto venga fuori a pochi giorni dall'entrata in funzione del PEOPLE MOVER (dicono ormai fine gennaio 2017). Le aeree della zona potrebbero essere interessate da una grande trasformazione per la creazione di parcheggi scambiatori strutture ricettive e residenziali. Il tutto con una buona benedizione di contributi regionali per il recupero delle aree, e con la sponsorizzazione del comune. In sostanza, la solita pioggia di promesse e di milioni a discapito dei cittadini . Per questo è bene aprire un dibattito pubblico sulle nuove opere, sulle gare di appalto e sui progetti.
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