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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Quartieri, il fallimento della partecipazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il Partito Democratico usa la partecipazione come cassa di risonanza di decisioni già prese, svilendo la funzione dei processi partecipativi che prevedono invece coinvolgimento, confronto e condivisione di processi progettuali. E' il succo del comunicato sottoscritto dai consiglieri del CTP4 (Consiglio territoriale di partecipazione zona San Giusto) appartenenti a quattro forze di opposizione e due di maggioranza (In Lista per Pisa, Riformisti, SEL, Noi adesso Pisa, Cinque Stelle, Forza Italia) che contestano le modalità di convocazione dell'assemblea pubblica del 25 agosto, sulla partecipazione al bando nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Infatti, lo scarso preavviso in periodo feriale, senza produzione di documentazione e pareri preventivi, ha impedito qualsiasi coinvolgimento dei cittadini per cui, messi di fronte all'ennesima illustrazione unilaterale della giunta, i consiglieri si sono riservati di chiedere alle forze politiche di riferimento di deliberare in Consiglio Comunale, la decadenza dello stesso CTP.

Una contestazione analoga si era già verificata in aprile al CTP1 (Litorale) sul tema degli stalli blu, con le dimissioni di tutti i consiglieri delle opposizioni più un consigliere della maggioranza in quota Riformisti, a fronte di una decisione di giunta che procedeva in senso contrario al parere espresso dal CTP stesso, con la conseguente decadenza dell'organo che ad oggi continua ad essere inattivo.

Tutto ciò continua a testimoniare, senza appello, il totale fallimento politico e l'arenarsi di questo finto strumento di partecipazione. Uno strumento voluto dal PD e da esso utilizzato a suo uso e consumo, sulla falsariga dei vecchi Consigli di Circoscrizione elettivi, aboliti (per le città sotto i 100.000 abitanti) da una legge nazionale promossa da un governo della sua stessa area politica (il Prodi bis).

La giunta non ha dimostrato interesse a rendere veramente operativi ed utili i CTP e si è assistito, in questa consiliatura alla riproposizione della medesima esperienza già vista, purtroppo, durante il primo mandato Filippeschi. Le dimissioni dell’assessore Danti, grande fautore di un tentativo di rilancio, ne sono state la pietra tombale.

I CTP, invece di focalizzarsi su poche cose importanti per la vita dei quartieri, stimolando la partecipazione dei cittadini in assemblee pubbliche, si sono strutturati come dei consigli comunali in miniatura, ingessati con le medesime logiche di equilibrio partitico. Oppure sono serviti per dare la patente della “partecipazione” a propri progetti, interventi, operazioni, atti con illustrazioni unilaterali e votazioni a maggioranza.

E' preoccupante osservare che in un'epoca di allontanamento dei cittadini dalla politica, chi governa si adoperi attivamente per escluderli dai processi decisionali.

Il M5S persegue per sua natura, la ricerca di una vera ed efficace partecipazione e per questo motivo lancia una campagna di ascolto nelle piazze e nei quartieri sui temi della sicurezza, dei servizi e delle periferie. Coloro che volessero attivarsi su questioni specifiche troveranno come sempre vicini i consiglieri e gli attivisti pisani del M5S per approfondimenti, discussioni, informazioni, raccolte di firme, mozioni, interrogazioni e atti di iniziativa popolare con cui dare veramente voce ai cittadini.

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