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Caso Buscemi, il Partito Democratico: "Rassegni le dimissioni da assessore e consigliere"

Dura presa di posizione del gruppo consiliare del Pd e dell'assesore regionale Nardini

Dopo Diritti in Comune, la coalizione di sinistra formata da Una città in comune, Rifondazione Comunista e Possibile, anche il Partito Democratico chiede le dimissioni dell'assessore alla Cultura Andrea Buscemi, per la nota vicenda giudiziaria che lo ha visto accusato di stalking dalla sua ex compagna.
Ad intervenire il gruppo consiliare del Pd composto dai consiglieri Marco Biondi, Benedetta Di Gaddo, Olivia Picchi, Giuliano Pizzanelli, Maria Antonietta Scognamiglio, Andrea Serfogli e Matteo Trapani.

“Buscemi non dovrebbe fare neppure il Consigliere. Non è accettabile che all’interno di un'istituzione siano presenti persone che hanno subito un processo per reati persecutori (con condanna al risarcimento danni in sede civile alla vittima) anche se intervenuta la prescrizione del reato, a maggior ragione se questi reati riguardano la violenza sulle donne”. Questa la posizione espressa dai consiglieri comunali.
“Non è questione di parte politica ma di rispetto delle istituzioni che dovrebbero essere il luogo di tutela e garanzia di tutti i cittadini e nel caso specifico delle donne vittima di violenza - proseguono dal Pd - la violenza sulle donne ha raggiunto in questi anni numeri che fanno rabbrividire, nella consapevolezza che molte donne che subiscono violenza non denunciano e sfuggono quindi alle statistiche. Come possiamo chiedere a una donna di denunciare se oltre al calvario che l’aspetta in Tribunale può trovarsi la stessa persona a rappresentare il proprio Comune? Come possiamo favorire una cultura del rispetto e della legalità se poi gli stessi carnefici vengono 'premiati' e gli si affida la responsabilità della 'cosa pubblica'? Non è una questione solo pisana ma di etica e credibilità di tutte le istituzioni".
"Chiediamo quindi al sindaco Conti come primo esponente dell’istituzione e come colui che ha il dovere/potere di individuare gli assessori di togliere tutti noi e l’intera città dall’imbarazzo - proseguono dal gruppo consiliare del Pd - sarebbe inoltre auspicabile una presa di coscienza da parte di Buscemi, che ripetiamo per le stesse ragioni non dovrebbe stare neppure in Consiglio Comunale, che porti alla presentazione delle sue dimissioni anche da consigliere comunale".

Sulla questione interviene anche il consigliere regionale del Partito Democratico Alessandra Nardini: "Buscemi non può fare l’assessore alla Cultura, il sindaco di Pisa faccia retromarcia sulla sua nomina. Com’è noto la Corte d’Appello ha riconosciuto la condotta persecutoria di Buscemi nei confronti di una donna e pur non potendo emettere una sentenza di condanna perché il reato non era previsto dalla legge prima del 2009 ed era comunque prescritto per i fatti successivi, lo ha condannato a risarcire i danni morali alla donna che, per la Procura di Pisa, fu il bersaglio di quello che avrebbe potuto essere l’autore di un manuale dello stalking, come riportarono le cronache a suo tempo".

"Un personaggio del genere sarebbe impresentabile come candidato a qualsiasi carica elettiva, figuriamoci come assessore comunale - prosegue Nardini - una cosa davvero indigesta ed offensiva per una città dalle tradizioni democratiche e da sempre dalla parte dei diritti e del rispetto per le donne, come Pisa. Per queste ragioni ho firmato la petizione promossa da Elisabetta Vanni su change.org. Non assumo questa posizione perché oggi a Pisa si è insediata una maggioranza di centrodestra: chi mi conosce sa bene che l’avrei fatto nei confronti di qualsiasi amministrazione, di ogni segno politico, che avesse assunto decisioni simili. Michele Conti dimostri di essere il sindaco di tutta la città e raccolga la richiesta degli oltre 5mila cittadine e cittadini che hanno già firmato la petizione per richiedere la sostituzione in giunta di Buscemi. Questo, costituisce il peggiore inizio che potevamo immaginare della nuova guida dell’amministrazione comunale pisana".
 

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