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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Santa Croce sull'Arno

Sfruttamento del lavoro nelle concerie: "Ricostruzione lontana dalla realtà"

I sindaci del Comprensorio del Cuoio rispondono all'interrogazione parlamentare lanciata dall'onorevole di Sinistra Italiana Marisa Nicchi

I sindaci del Comprensorio del Cuoio difendono la bontà del un sistema produttivo formato da 600 aziende, rigettando la ricostruzione fatta dalla ricerca 'Una dura storia di cuoio' ripresa dall'interrogazione parlamentare promossa dalla deputata toscana di Sinistra Italiana Marisa Nicchi.

"La realtà descritta non esiste. L'interrogazione è basata su fatti che non corrispondono alla verità" commentano uniti i primi cittadini del distretto industriale di Santa Croce sull'Arno (Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli Val d'Arno, San Miniat e Santa Maria a Monte). "Qui - proseguono in una nota congiunta - molte delle 600 aziende presenti nei nostri comuni lavorano per le griffe internazionali e sulla tracciabilità delle pelli, sul rispetto dei contratti di lavoro e dell'ambiente, rispettano le leggi e i protocolli che portano ad avere le certificazioni più avanzate. Non accettiamo che la nostra zona venga descritta in maniera così distante dalla realtà da una parlamentare che non si è neppure degnata di venire in visita e a parlare con le istituzioni locali".

Contestata anche l'analisi alla base delle critiche: "Quello che più colpisce della ricerca condotta dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano è che si parla di 12.700 addetti impiegati nel comprensorio del cuoio quando i dati forniti dall'Unic (Unione Nazionale Industria Conciaria) dicono che nel distretto industriale ci sono 5.874 addetti che salgono a circa 7mila considerando anche gli interinali. Su quali numeri si basa questa ricerca?".

"A chi giova - proseguono i sindaci - una ricostruzione dei fatti che non corrisponde alla realtà e che mette in cattiva luce un intero settore e un'area che è tra le più importanti, a livello produttivo, della Toscana? Anche durante il convegno che si è svolto questa mattina (28 gennaio ndr) a Firenze promosso da SI Toscana a Sinistra, abbiamo sentito un generico attacco al mondo delle imprese che non è accettabile. Un conto è vigilare sulla situazione occupazione e dei contratti di lavoro, cosa dovuta e importantissima, altra cosa è attaccare genericamente un distretto industriale che ha un forte legame col territorio anche da un punto di vista sociale. Qui le imprese creano posti di lavoro, investono risorse per migliorare gli standard di sicurezza sul lavoro e la qualità dell'ambiente. C'è una lunga tradizione nel nostro distretto in questo senso. Basti pensare che il sistema della depurazione del comprensorio del cuoio è quanto di più avanzato esista a livello europeo tanto da aver ottenuto la certificazione Emas, il più importante riconoscimento internazionale in materia ambientale".

"Non si può gettare discredito - concludono i primi cittadini - su chi si impegna su questi temi. Allo stesso tempo noi sindaci vogliamo che si combatta lo sfruttamento della manodopera e che si mantenga alta l'attenzione su questi temi, impostando l'azione politica del tavolo di distretto nell'ottica del rispetto dei diritti dei lavoratori. L'impegno che noi rinnoviamo è quello di lavorare sul regolamento di attuazione del codice etico, documento sottoscritto da tutte le parti economiche e sociali alcuni anni fa. Allo stesso tempo vogliamo che si combatta la concorrenza sleale e le contraffazioni, per difendere le imprese sane del nostro distretto che generano occupazione e continuano a garantire ai nostri cittadini e alla nostra zona standard occupazionali e di qualità della vita ben superiori alla media. Ci dispiace che l’on. Nicchi si sia lanciata in un'iniziativa parlamentare senza conoscere il nostro territorio e prendendo un evidente abbaglio".

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