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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Stop al fondo salva-stati: la battaglia interregionale parte dalla Toscana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

“Fermiamo la deriva tecnocratica della politica italiana ed europea”. Parte dal Consiglio regionale della Toscana la battaglia contro il meccanismo Esm, meglio noto come Fondo Salva Stati. Promotori dell’iniziativa i consiglieri Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto), autori di una mozione contro l’approvazione del trattato europeo che istituisce l’Esm.  

Ispiratrice dell’iniziativa l’economista di Wall Street Italia Lidia Undiemi, ex Idv, ospite oggi a Palazzo Panciatichi, che praticamente da sola ha dato inizio ad una campagna informativa sull’Esm a partire “dal basso, dai cittadini e dai siti internet di informazione”.

La battaglia adesso diventa un caso nazionale: alla sfida lanciata dai consiglieri toscani hanno risposto altri consiglieri delle Regioni Veneto, Marche (Enzo Marangoni), Basilicata (Alfonso Navazio) e Sardegna.

“Con il trattato Esm – spiegano Locci e Staccioli – si istituisce un organismo finanziario internazionale, all’interno del quale i Paesi aderenti dovranno negoziare scelte di politica nazionale, non in qualità di Stati sovrani, ma di soci e di debitori, al fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default”.  

“Gli Stati europei stanno abdicando al proprio ruolo – dichiarano i consiglieri – mettendo la politica nazionale nelle mani di un gruppo di banchieri, che di fatto detterà la linea dei Governi, godendo, oltretutto, di completa immunità per le proprie azioni. Basta guardare ciò che sta succedendo alla Grecia per capire a cosa andiamo incontro”.

Ma bloccare il Fondo Salva Stati è ancora possibile. “Il trattato deve essere ratificato dal Parlamento – spiegano i consiglieri – ed è attualmente in discussione al Senato. Nel silenzio più totale della stampa e delle Istituzioni”. “Non è ammissibile - sostiene la Undiemi - che la sovranità nazionale possa essere condivisa con una organizzazione intergovernativa che si propone di concedere finanziamenti agli stati in difficoltà in cambio della possibilità di potere imporre 'rigorose condizionalità' che graveranno probabilmente sulle spalle del popolo. La strategia europea 'aiuti finanziari in cambio di cessione di sovranità' sta spingendo la Grecia verso una insostenibile austerità - prosegue la studiosa - e rischia di travolgere anche l'Italia".

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