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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Teatro Verdi: "Si riduce il costo del lavoro e non si investe sulle professionalità"

Le opposizioni all'attacco dopo la riunione della Terza Commissione consiliare in cui è stata sentita la presidente del Teatro, Patrizia Paoletti Tangheroni

Il Teatro Verdi di Pisa potrebbe rimanere chiuso "almeno fino al prossimo anno". E’ quanto emerso  in Terza Commissione consiliare dalle parole della presidente Patrizia Paoletti Tangheroni. A renderlo noto i consiglieri comunali di opposizione: Olivia Picchi (Pd), Francesco Auletta (Diritti in Comune) e Gabriele Amore (M5S)

"Tante e vuote parole e molti intenti - scrivono i consiglieri in una nota - ma sta di fatto che nel concreto non si sta facendo poco o nulla per riaprire il teatro. Ci si nasconde dietro alle incertezze sulle normative nazionali e regionali che in realtà sono ormai arrivate a una definizione dei meccanismi della ripresa e del suo funzionamento. L’amore dei cittadini e delle cittadine verso il teatro li ha portati a rinunciare al rimborso degli abbonamenti, con lo spirito di contribuire a una veloce ripresa, non certo per guardare un cancello chiuso. Il danno non si limita a questo. La mancata riapertura mette a rischio il 20-30% dei finanziamenti ministeriali, quelli regionali e gli altri finanziamenti istituzionali legati allo svolgimento di alcune attività, come ad esempio la stagione dei concerti organizzata con la Scuola Normale".

Le prospettive future, secondo i consiglieri di opposizione, sarebbero ancora peggiori: "La mancata conferma di Vizioli o di un direttore artistico che programmi e lavori sulle stagioni del prossimo triennio - proseguono - possono far perdere a Pisa ulteriori finanziamenti ma soprattutto lo rilegano a un teatro amatoriale, ben lontano dall’offerta culturale di qualità a cui siamo abituati e che vede il Teatro svolgere un ruolo centrale nel panorama italiano e non". Picchi, Auletta e Amore sottolineano inoltre come "è stata ignorata la proposta elaborata dai lavoratori del Teatro per la ripartenza, che prevedeva eventi all’aperto e diffusi in città".

Aspetti critici vengono evidenziati anche sul tema dei lavoratori. "La presidente Tangheroni - proseguono - ha annunciando che non verranno rinnovati i lavoratori stagionali e che se ci sono persone che da decenni dedicano il proprio lavoro al Teatro Verdi non è un problema suo perchè nessuno li ha obbligati. Alle nostre proteste la Presidente è arrivata a dire che è possibile trovare una soluzione se da tempi determinati aprono la partita iva in modo da costare meno al Teatro. Ridurre sul costo del lavoro, aprendo a forme sempre più precarie e meno retribuite è la strategia che si intende mettere in campo. Si scaricano così sui lavoratori ancora una volta le responsabilità, arrivando a definire il cottimo 'un modo con cui i giovani decidono di fornire i propri servizi', e non piuttosto una forma di sfruttamento e di ricatto insopportabile. Sono parole gravi e inaccettabili".

"C’è un disegno preciso di questa maggioranza sul tema della cultura e quindi anche sul Teatro Verdi - concludono i consiglieri - è un costo, su cui occorre tagliare, non investendo più in qualità e professionalità. Paradossale per chi a parole fa del rilancio del nome di Pisa nel mondo il proprio mantra".

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