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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tirocini, provincia di Pisa: includere anche gli enti locali

Per l'amministrazione provinciale dovrebbero essere inseriti anche gli enti pubblici tra i soggetti abilitati ad attivare tirocini retribuiti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Grandi novità in vista per il ‘popolo’ degli stagisti, grazie al progetto della Regione “Giovani Si!”: da luglio in Toscana i tirocini per i giovani precari dovranno essere retribuiti. Senz'altro una buone notizia, per dare sostegno concreto a chi cerca lavoro e fino ad oggi è stato costretto a svolgere uno o più tirocini, senza essere remunerato, pur di fare esperienza. A quanto si legge, però, le riforme riguarderanno imprese private, artigiani e studi professionali, ma non gli enti pubblici. Perché?
Nel passato prossimo e nel presente delle nostre amministrazioni ci sono storie positive di tirocini; vicende di impegno e inventiva, da parte di giovani che hanno valorizzato la qualità delle attività svolte dalle istituzioni locali, arricchendo insieme il loro percorso. Alcuni hanno avuto modo di partecipare con successo ai concorsi e di entrare nella Pa; molti altri hanno trovato valide occupazioni, anche grazie all'esperienza qui maturata.
Che valore dare allora alla scelta di quanti vorranno intraprendere la medesima strada? Perché approfondire, e non colmare, il fossato fra lavoro pubblico e privato, quando poi si invitano gli enti locali ad accogliere comunque - ma evidentemente gratis - i tirocinanti, magari negli uffici di vertice?
Si dirà: ma ci sono i tagli ai trasferimenti, il sistema dei concorsi pubblici da rispettare e il blocco legislativo delle assunzioni. Quindi, quali prospettive può dare un ente pubblico a uno stagista, dopo i mesi di tirocinio? Argomenti veri, ma solo in parte. Il blocco è temporaneo (fino al 2013); e comunque gli enti predispongono piani triennali e annuali per il fabbisogno del personale.
Trasformiamo allora i problemi in opportunità: manteniamo aperto il canale dei tirocini negli enti locali, collegandoli all’inclusione, nei piani del personale, di una quota di stagisti da assumere, scegliendo con un esame finale i più meritevoli. Come fare? Attraverso l’abbinamento dei tirocini con lo strumento dei contratti di formazione lavoro, previsti per legge fin dal 1984 e testatii positivamente da vari enti – fra i quali la Provincia di Pisa – ma ancora poco conosciuti e ancor meno utilizzati.
La selezione pubblica per la scelta dei giovani dovrebbe essere ovviamente anticipata alla fase del tirocinio e i vantaggi sarebbero indubbi, sia per gli enti locali, sia per i potenziali sbocchi lavorativi: da una parte, avremmo la possibilità di intervenire nel completamento dell'iter formativo dei futuri funzionari da parte dello stesso datore di lavoro; dall'altra il riconoscimento economico fin dall'avvio del tirocinio e una prospettiva reale di occupabilità.
Per rendere la Pa più efficiente verso i cittadini e più attraente per chi studia è necessario investire fiducia e risorse in progetti solidi. Il prossimo banco di prova è il proprio cantiere della nuova legge sul lavoro giovanile della Regione: ci auguriamo che il suo cammino possa arricchirsi con proposte migliorative della prima deliberazione; e con l'ascolto attento degli stessi giovani e degli enti locali.

Giuliano Palagi                         
direttore generale                        
della Provincia di Pisa                        

Silvia Ciammaichella e Annalisa Libertella,
tirocinanti della Provincia di Pisa*

* Annalisa Libertella è laureata in filosofia
e ha conseguito il master in comunicazione pubblica e politica
Silvia Ciammaichella è laureata in lettere
e sta seguendo il master in comunicazione pubblica e politica 

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