rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Un altro 25 aprile: lettera aperta alla città di Pisa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Cara Pisa,

Il Ponte di Mezzo è il simbolo che la nostra lista – Una Città in Comune – ha scelto. Quel ponte, come tutti gli altri che univano Tramontana e Mezzogiorno, venne minato e fatto saltare dai nazisti nella terribile estate del 1944, quando il fronte di guerra si fermò sulle sponde del fiume Arno per 40 lunghissimi giorni. La scelta del ponte come simbolo quindi non è casuale: è l’espressione di una volontà che è alla base stessa del nostro percorso, ovvero unire quelle parti di città che oggi sono ancora divise. Crediamo che un cambiamento radicale nell’amministrazione comunale sia necessario, e che quel cambiamento passi proprio dal riconoscimento e dal ricongiungimento delle tante persone che vivono questa città.

Il nostro ponte poggia su basi solide, quelle dei principi della Repubblica antifascista nata dalla Resistenza; quelle della Costituzione nata grazie al sacrificio delle tante persone che hanno combattuto per la libertà, come ricordò Piero Calamandrei ai giovani nel 1955. Per noi quei valori non sono retorica, significano cose ben precise: il coraggio e l’onestà delle scelte, la difesa della libertà di espressione e di pensiero, della pluralità culturale e sociale, facendo propria la prospettiva di chi è attaccato dalle difficoltà della crisi, di chi è in fondo alla scala sociale, di chi ha perso il lavoro, di chi non ha casa, di chi non ha documenti.

Quest’anno il 25 aprile cade in un momento delicatissimo per la vita democratica del paese, in cui si affaccia concreta l’ipotesi di un nuovo governissimo PD-PDL sotto l’egida del Napolitano-bis, in quadro di una deriva presidenzialista di fatto senza precedenti nella storia della nostra Repubblica. Non è questo il dialogo che vogliamo, non è questo il dialogo che il paese si aspetta, non è questo il dialogo che il Paese si merita. Questi sono accordi di una classe dirigente che parla solo a se stessa, incapace di cogliere il mutamento in atto nel paese e di rispondere ai bisogni di cittadine e cittadini sempre più colpiti dalla crisi economica e sociale.

A Pisa stiamo assistendo a qualcosa di simile: insieme alle forze della Giunta uscente si è creata una sorta di ammucchiata per il potere che vede accorpata
anche una formazione politica come FLI, determinando un pericoloso smottamento verso un amorfo soggetto politico, simile a quello che è in procinto di andare al governo a Roma. L’episodio della via intitolata a Niccolai non è casuale.
Non si può dire che la mozione Niccolai sia passata solo per la fretta causata dai troppi argomenti affrontati nell’ultimo Consiglio comunale: a presentarla al Consiglio sono stati esponenti PDL, FLI, UDC, PSI, PD e Lista Civica. È stato un atto bipartisan che esprime uno spettro che va dalla Giunta alla
Destra. Una destra che troppo spesso ha goduto dell’avallo e della legittimazione del ceto politico di centrosinistra: è rimasta tristemente celebre l’affermazione di Luciano Violante, uno dei saggi scelti da Napolitano, che intendeva riabilitare i soldati della Repubblica Sociale di Salò. Per noi i morti non sono tutti uguali. Così come non è condivisibile ammettere al tavolo della democrazia coloro, come Casa Pound, che hanno promosso le basi di quell’ odio che a Firenze due anni fa ha provocato la morte di due cittadini senegalesi.

Noi vogliamo che questa sia la città di Teresa Mattei e di Franco Serantini: non vogliamo che sia la città di Giuseppe Niccolai. Vogliamo che sia la città di chi ha difeso la libertà e scritto la Costituzione, non di chi ha sempre difeso il fascismo.

Non è questa la città che vogliamo. Non sono queste le politiche per l’antifascismo e la memoria che promuoverà il Comune che vogliamo. I nostri punti di riferimento sono e saranno sempre l’antifascismo e la Resistenza.

Francesco Auletta – Candidato sindaco Una Città in Comune e Rifondazione Comunista

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un altro 25 aprile: lettera aperta alla città di Pisa

PisaToday è in caricamento