Cavalcavia di S. Ermete
Per i quartieri di S. Ermete e San Giusto, da sempre separati dal resto della città dal tracciato della ferrovia, è importante favorire tutti quegli interventi che permettano di ricucirne il tessuto urbano, fra loro e col resto della città.
Negli ultimi anni non è stato così: prova ne è l'eliminazione della passerella ciclo/pedonale che fino a qualche anno fa collegava San Giusto con la via Emilia, con grave danno alla "cifra" urbana della zona.
Adesso si sta cercando di invertire la tendenza, rendendo praticabile a pedoni e cicli il cavalcaferrovia di S. Ermete. Bene. Ma come lo si fa? Sembra attraverso un senso unico alternato sul ponte, restringendo la sede stradale per creare spazio a marciapiede e pista ciclabile. Soluzione, questa, poco costosa, ma con pesante impatto in termini di rallentamento del traffico auto e merci: tanto da metterne in forse l'opportunità. Addirittura si è sentito dire che potrebbe esserci un senso unico fisso, solo nel verso di entrata città: ipotesi manifestamente ingestibile - oserei dire assurda - per i cittadini di tutta la zona, da ambedue i lati della ferrovia.
Posto che la soluzione migliore sarebbe il troppo costoso ampliamento del cavalcaferrovia, per dotarlo di marciapiedi e pista ciclabile, formulo la proposta seguente: realizzazione di una passerella ciclo/pedonale in acciaio, in fregio al cavalcaferrovia ed integrata ai terrapieni del ponte. Struttura leggera, molto meno costosa dell'ampliamento suddetto. Non so se qualcuno l'ha presa in considerazione e, se sì, vorrei conoscere i motivi per i quali è stata scartata. Viceversa, se l'idea è nuova, gradirei che i cittadini della zona ne venissero a conoscenza e che la si discutesse con l'Amministrazione comunale.
Per quanto mi riguarda, do la mia disponibilità a lavorare con chi, nella zona, sta portando avanti questa la proposta di riqualificazione urbana del cavalcaferrovia di S.Ermete.
Piero Andreuccetti