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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tutti in campagna per imparare

La Toscana ne ha 108 e di queste 13 sono in provincia di Pisa. Parliamo delle fattorie didattiche, luoghi dove si può conoscere il lavoro della terra

La campagna è già di per sé sufficiente, ma le bellezze dei paesaggi toscani sono la cornice ideale per queste strutture. Le fattorie didattiche o Scuole Fattoria sono una realtà che si è molto sviluppata nel nostro Paese negli ultimi 5-6 anni. Le prime esperienze italiane sono state presentate nel 1997 nell’ambito del primo Meeting Agriscuola organizzato da Alimos con la partecipazione della Federazione Europea delle City Farms e poi sono aumentate esponenzialmente.

Oggi in Italia queste istruttive fattorie sono circa 2.500, ma il loro numero è destinato a crescere, perché esse rispondono ad una diffusa esigenza del mondo della scuola, un luogo pedagogico vivente, dove convivono tracce di presenza e processi che possono essere osservati ed interpretati nelle molteplici valenza formative che offrono, e l’ambiente è diventato luogo di esplorazione diretta e di esperienza, una educazione al “sapere”.

La Toscana ne conta 108, delle quali 13 sono in provincia di Pisa (qui l’elenco: https://www.fattoriedidattiche.biz/aziende-e-servizi/fattorie-didattiche/fattorie-didattiche-toscana/fattorie-didattiche-pisa.html) e sono la meta ideale per vivere una giornata all’insegna della genuinità. Alcune fattorie riservano l'ingresso alle scolaresche, altre anche a famiglie o gruppi, in qualche caso offrendo servizio di pernottamento o ristorazione. L'obiettivo è offrire la possibilità di scrutare il mondo agricolo e i suoi segreti, insegnando ai più giovani, ma non solo, a rispettarlo e capirlo.

Ma cosa sono le fattorie didattiche? Aziende agricole che accolgono scuole, famiglie, gruppi di adulti per una comunicazione diretta fra agricoltore e cittadino, a cominciare dalle giovani generazioni. Le fattorie didattiche aprono le porte alla scuola e ai visitatori in un'ottica di multifunzionalità, di rapporto continuativo con il consumatore, di coinvolgimento attivo, per creare un collegamento tra città e campagna, far conoscere l'ambiente agricolo, l'origine dei prodotti alimentari, la vita degli animali. Una maniera per i giovani di scoprire l'importanza di un mestiere spesso sottovalutato.

La fattoria come mezzo educativo è così interessante perché offre legami con la dimensione sociale economica tecnica politica e culturale dell'ambiente. Una proposta che integra metodi culturali locali con sistemi innovativi di didattica della scuola stessa. Una buona educazione al territorio infatti è estremamente importante e deve partire dalla realtà locale, dal territorio in cui l'istituto scolastico è insediato. Le visite in fattoria, preparate adeguatamente dagli insegnanti e inserite e ragionate nel piano dell'offerta formativa (POF), sono preziose occasioni di apprendimento e crescita che la scuola valorizza autonomamente. La fattoria è un luogo di pedagogia attiva, dove si comprende il legame fra l'origine dei prodotti agricoli e la loro finalità: la nostra nutrizione. Un luogo di incontro, di conoscenza reciproca, di scambi di esperienze tra agricoltori, ragazzi, insegnanti, adulti.

Ogni azienda agricola è diversa e uguale allo stesso tempo: testimonia le risorse e la varietà dell'agricoltura toscana, dai suoi prodotti, ai suoi paesaggi; ma è anche strumento tramite il quale conoscere più da vicino il lavoro di tutti gli agricoltori e il ruolo speciale di ognuno di essi: differente per ognuno il sapere della cultura rurale, la passione e l'amore per la terra.

Gli imprenditori agricoli e le loro famiglie offrono un valore aggiunto: opportunità per scrutare e apprendere la realtà dinamica dell’azienda agricola e dell’ambiente rurale. Tra le attività didattiche più praticate in fattoria dai bambini: vendemmia, raccolta delle olive, produzione di pane e salumi. Un modo divertente per approcciarsi al mondo agricolo. L’obiettivo è avvicinare i più giovani, ma non solo, alla natura diffondendo allo stesso tempo la conoscenza delle attività svolte all’interno della fattoria stessa, coinvolgendo gli ospiti nella realizzazione di un prodotto tipico o in altre attività agricole, come la raccolta di frutta o verdura.

Secondo il censimento realizzato da Alimos - società senza fini di lucro sorta nel 1967 per favorire processi d'innovazione nel settore ortofrutticolo, sostenere la tutela dell'ambiente e del territorio (agro-biodiversità) e contribuire al mantenimento della salute dei consumatori - nel 2010 in Italia erano attive oltre 1.936 fattorie didattiche, la maggior parte delle quali in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e Puglia. In generale le aziende che rientrano nei criteri garantiscono il rispetto di requisiti essenziali al fine di permettere la buona riuscita delle visite, stabiliti nella Carta della Qualità regionale, ma i più importanti sono:

•    Metodo di produzione ecocompatibile (agricoltura biologica o integrata).
•    Disponibilità di un luogo di accoglienza coperto per la realizzazione delle attività didattiche in caso di maltempo.
•    La fattoria è pulita, accogliente e attrezzata per ricevere il pubblico. Gli ospiti devono comunque considerare che si trovano in un luogo di lavoro e quindi devono rispettare eventuali limitazioni d'accesso o segnalazioni di pericolo comunicate dall'agricoltore.
•    L'azienda ha un'assicurazione di responsabilità civile che include i rischi di intossicazione alimentare.

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