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Carrarese - Pisa 4-1: le pagelle | Nerazzurri troppo brutti per essere veri. Si salva soltanto Gori

Gli apuani impartiscono agli uomini di D'Angelo una lezione di calcio a tutto tondo

Una lezione così dura e pesante il Pisa non la subiva dall'ultima giornata del campionato 2014-2015, quando l'ultima rosa allestita dal presidente Carlo Battini naufragò dopo aver rincorso e accarezzato il sogno estivo del ripescaggio in Serie B. Nella partita di chiusura di quella disastrosa annata il Pisa perse 5-1 sul campo del Forlì. Stavolta però la batosta è arrivata molto prima: a fine novembre gli uomini di D'Angelo sono usciti con le ossa rotte e il morale sotto terra al cospetto di una Carrarese che non ha proposto niente di trascendentale sul terreno di gioco. Semplicemente gli azzurri hanno giocato - e anche bene - a calcio, mettendo a nudo tutti i difetti e le fragilità della rosa nerazzurra.

Entusiasmo e qualità

Borra 6, Ricci G. 6, Ricci L. 6.5 (dall'84' Pugliese sv), Karkalis 6, Carissoni 6.5; Rosaia 6.5, Foresta 6.5 (dall'84' Cardoselli sv); Biasci 6 (dal 64' Mobilio 6.5), Tavano 5 (dal 53' Valente 6), Maccarone 7, Caccavallo 7.5 (dal 64' Piscopo 6). 

All. Baldini 7: la sua squadra suona uno splendido spartito a memoria. Colpiscono in particolare le parole utilizzate al termine della gara per analizzare la prestazione ed il lavoro quotidiano messo in campo dai giocatori: "A Carrara non esistono premi partita per delle vittorie importanti come quella di oggi. Il premio sono la prestazione ed il risultato, e la consapevolezza di fare un percorso di maturazione che si esaurirà al termine dell'ultima partita di campionato". La Carrarese grazie al carisma, all'esperienza e al coraggio del proprio allenatore si sta guadagnando sul campo i galloni della formazione da battere: l'obiettivo da raggiungere è ben chiaro nella mente dell'ambiente apuano, e la strada intrapresa è quella giusta.

Sbandamento pericoloso

Gori 6.5: il portierone nerazzurro è l'unica nota posivita nel pomeriggio nefasto ai piedi delle Alpi Apuane. Para il rigore ad un mostro sacro come Tavano sullo 0-0 con un gesto tecnico da categoria superiore. Compie un altro miracolo, sempre sullo sfortunato numero 10, prima del tap-in di Caccavallo. Incolpevole su tutte le reti azzurre.

Meroni 5.5: pur agendo sul suo lato, Caccavallo fino al gol lo impensierisce poco. Resta però di sale, come il resto del reparto, in occasione del gol dell'1 a 0 e del 4 a 0.

Brignani 4.5: sul campo del 'Dei marmi' è balzata di colpo fuori l'inesperienza del centrale scuola Bologna. Affonda Carissoni in occasione del primo rigore, sbaglia il rinvio che spalanca la porta a Caccavallo nel gol dell'1 a 0, stende Rosaia senza pensare provocando il secondo rigore, sbaglia il posizionamento sul raddoppio azzurro. Mister D'Angelo lo toglie all'intervallo per evitargli una figuraccia più grande. (Dal 46' Masi 5.5: l'ex Pro Vercelli non va meglio. In balia costante delle folate offensive degli avversari).

Buschiazzo 5: dalla sua parte incrociano due ragazzini terribili che rispondono al nome di Tavano e Maccarone. Praticamente non li prende mai.

Liotti 5: in molti avevano invocato nelle scorse settimane lo spostamento dell'ex Siracusa dalla linea difensiva alla corsia mancina. L'effetto è stato una prova nettamente insufficiente sia tecnicamente che tatticamente.

Di Quinzio 5.5: probabilmente è l'unico che, seppur ad intermittenza, nel primo tempo prova ad accendere la luce. Però è troppo solo e troppo poco convinto per riuscirci. (Dall'80' Cuppone sv).

Gucher 5.5: corre e si danna per tappare quanti più buchi possibile, ma gli avversari arrivano da ogni direzione. Il primo gol in campionato arriva nella giornata più brutta.

Marin 5: il mediano romeno sta attraversando un periodo di vistoso appannamento dopo l'ottimo avvio di stagione. Corre a vuoto finendo per andare sempre fuori giri, senza incidere né tecnicamente né agonisticamente sul match.

Lisi 5: come per Liotti, anche per il numero 23 era stato chiesto a gran voce il suo spostamento da sinistra a destra. E' arrivata la spiegazione del motivo per il quale finora ha giocato sulla corsia mancina. Impalpabile fino alla sostituzione. (Dal 56' Masucci 5.5: entra con la rabbia e la determinazione giuste, ma si ritrova ben presto a combattere da solo contro la difesa avversaria).

Moscardelli 5: il capitano rientra dal 1' nella sfida forse più complicata in questo momento dell'anno. Finisce sistematicamente preda della difesa avversaria. Potrebbe graffiare su calcio da fermo, ma non è proprio giornata e Borra gli nega anche questa soddisfazione. (Dal 63' Marconi 5.5: prova a scuotere la squadra con qualche sportellata, ma il terzo gol che chiude virtualmente il conto arriva dopo sei minuti dal suo ingresso in campo).

Cernigoi 5: sicuramente più mobile e più dinamico di Moscardelli, peccato che non trovi mai il guizzo per incidere concretamente. Su di lui c'è anche un rigore solare clamorosamente non assegnato. (Dal 56' Zammarini 5.5: si mette in mostra per il gol sventato con una rincorsa di cinquanta metri. Non affonda mai in attacco).

All. D'Angelo 5: il Pisa più brutto della stagione. Spaesato di fronte ad un avversario che corre al triplo della velocità e gioca al quadruplo della convinzione e della fiducia. Che il pomeriggio del 'Dei marmi' sarebbe stato difficile lo si era visto dopo soltanto dieci secondi, quando Biasci si è presentato a tu per tu con Gori in posizione defilata. L'avvicinamento al triplice fischio è stata una vera e propria agonia. A Carrara sono emersi tutti i limiti e le fragilità della rosa nerazzurra: inesperienza, alcuni giocatori adattati in ruoli non naturali, poche idee di gioco. Il risultato finale non rende merito al divario visto sul campo. Sicuramente il Pisa non è la squadra vista ieri a Carrara, perché quanto di buono visto nelle partite precedenti non può essere cancellato di colpo. La prova di Carrara però è il campanello d'allarme definitivo per una situazione che è molto più complicata di quanto sembrasse, per esempio, dopo la sconfitta di Siena o quella precedente a Chiavari. Urgono rimedi immediati.

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