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Pisa 1909, incontro a San Rossore: un passo avanti nel futuro nebuloso

La Lega ed Abodi si incaricano di fungere da filtro per le proposte di acquisto della società, c'è un soggetto interessato ma non si fa il nome. Dana resta alla finestra. E Gattuso colpisce duro Taverniti

Come nelle migliori serie televisive: c'è stato il colpo di scena, ma per sapere la fine del protagonista devi sempre aspettare la puntata successiva. L'incontro a San Rossore di oggi, 12 ottobre, ha visto il rilevante annuncio del presidente della Lega di B Abodi del mandato a vendere dato dalla proprietà nerazzurra proprio alla Lega, ma lo stesso Abodi ha voluto mantenere il riserbo sulla cordata di imprenditori che si starebbe impegnando per rilevare le quote del Pisa.

Al tavolo c'erano, oltre al numero uno della Serie B, Lorenzo Petroni, Gennaro Gattuso, il sindaco Filippeschi, l'avvocato Calcagno di Assocalciatori, Pablo Dana, il commercialista del Pisa Gianluca Chiarioni e Maurizio Mian. Intervenuto anche il comico Ubaldo Pantani, che ha invitato Ringhio a 'Quelli che il calcio': "Quando sarà tutto tranquillo vengo" ha risposto il mister nerazzurro. In quasi 2 ore di scambi di battute sono molti gli argomenti emersi, cerchiamo di riunire i temi al di là delle nuove, e tutte da valutare, prospettive aperte dal mandato di vendita dato alla Lega.

IL CALCIO ITALIANO PASSA DA PISA. L'incontro ha certificato l'attuale pieno coinvolgimento della Lega nelle vicende pisane. Dalla Città della Torre infatti sembra passare una fetta del 'calcio pulito' chiesto dal moderatore ed ideatore su Twitter del vertice, il giornalista sportivo Ivan Zazzaroni. "Sulle problematiche societarie - ha affermato Abodi - dobbiamo migliorare con i controlli e la risposta ai casi critici. Faremo verifiche su chi vuole entrare nel nostro settore, per salvaguardarlo da chi non vuole fare sport. L'impegno assunto per il Pisa è unico nel suo genere, ma lo faccio per la garanzia di tutta l'associazione e per la regolarità del campionato".

Lo stesso Maurizio Mian, intervenuto in un paio di occasioni, ha ribadito che "a Pisa è stato fatto tutto in modo onesto, e a questo punto siamo arrivati. E' difficile, ho conosciuto tutti quelli che hanno partecipato a questa vicenda, Dana, Petroni (senior), Abodi, e hanno fatto tutti bene. Eppure siamo qua. Fare un calcio pulito è impossibile". Zazzaroni lo ha incalzato: "Perché non compri tu il Pisa?". Dopo la seconda provocazione, e l'annuncio di Abodi di apertura alle offerte, Mian con un sorriso ha detto: "Un viaggio alla Lega lo faccio".

PROBLEMI E MESSA IN MORA. Gattuso ha voluto insistere sul caso, affermando che "è stata fatta perché c'erano problemi fin dall'anno scorso, non è stata una ripicca. Petroni deve ringraziare anche i dipendenti, fondamentali per il lavoro quotidiano. C'è gente che non prende stipendo da 2-3 mesi, gente con famiglie". Dopo l'impegno assunto dalla Lega e la promessa di Petroni del prossimo pagamento di stipendi e rimborsi spese "fino ad agosto", l'Assocalciatori con l'avvocato Calcagno si è detta ottimista per la chiusura della vertenza.

Abodi ha voluto puntualizzare che "circa gli adempimenti federali il Pisa ha sempre adempiuto fino al 30 giugno. Ha pagato l'iscrizione regolarmente, con parametri finanziari e fidejussione addirittura doppia. Bene anche il lato strutturale, con stadio primario e secondario, solo in seguito ritirato per le note vicende".

Gattuso ha rimarcato le difficoltà nell'attività di ogni giorno: "Devo chiedere favori alla gente non pagata. Sono io che porto avanti la baracca, non c'è un punto di riferimento". E poi sempre più duro: "Il 31 luglio lasciai la società non per i problemi, ma per le persone squallide che sono entrate". "Le entrate per il Pisa ora sono ferme - ha detto il tecnico circa l'appetibilità alla vendita della società - Dana secondo me ha sottovalutato chi gli ha dato le informazioni, quando hanno visto che tutto costava 9-10 milioni hanno fermato tutto". E infine: "Si andava avanti, dopo Gallarate è tutto cambiato. La colpa di questa rovina è stata la gestione di Taverniti. Con Petroni (senior) non c'erano tutti questi problemi".

CASO DANA E TRATTATIVE: COME AGIRE? I momenti più tesi sono stati fra Pablo Dana, Petroni junior e Abodi. Il banchiere ha rivendicato il proprio merito di aver ridato fiducia all'ambiente per il ritorno di Gattuso e l'inizio della stagione, ribadendo poi le difficoltà comunicative avute con Britaly da un lato, e dall'altro il fatto che "l'eccessivo interesse mediatico sulla trattativa non è stato voluto da noi, la nostra prima lettera di intenti è stata pubblicata e di certo non lo volevamo". Petroni ha risposto: "Io sono sempre venuto, se avevate interesse potevate contattarmi di persona. Dopo che i termini per pagare come da proposta sono decaduti non abbiamo più avuto fiducia nel fondo".

Sulla questione Abodi è intervenuto di fatto in soccorso di Petroni, sostendendo che "l'inadempimento dell'accordo, con tutti i motivi poi spiegati, ha comunque fatto decadere la trattativa. Si menzionava Sportativa come soggetto esecutore, che al tempo non era esistente". Dana: "Siamo stati trasparenti, ho invitato anche Abodi a Dubai per farci conoscere, ma non ha risposto". "No, ho risposto di no, ho il messaggio di Whatsapp" dice Abodi. Dana ha comunque ribadito l'interesse del gruppo, ma il clima non è sembrato favorevole.

Il sindaco Filippeschi ha ricordato che "a lungo c'è stata una sola trattativa in campo. Anche come Consiglio Comunale è stato stabilito che per la convenzione dello stadio serve una società solida e che ci sia quindi discontinuità con il passato". Una lancia spezzata per Dana a conti fatti, con poi un mònito: "Ciò che è accaduto in questi mesi sarà parametro di giudizio per la vicenda e per ciò che succederà ancora".

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