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Ac Pisa 1909: ufficialmente in vendita, la lettera del presidente Battini

Il presindete nerazzurro è ormai convinto di lasciare e cerca investitori pronti a rilevare il Pisa. Serve però attenzione rispetto manovre pericolose, così Battini chiama direttamente in causa il Sindaco affinché si faccia garante delle future operazioni

Era stato chiamato alla responsabilità dai tifosi e perfino dall'assessore Sanzo, dopo l'amaro sfogo dopo la sconfitta con la Spal. Il patron nerazzurro Battini a caldo aveva minacciato di non pagare gli stipendi, affermando che la sua storia al Pisa era finita. Un comprensibile stato d'animo e la sensazione che la sua gestione fosse al termine. Con una lettera aperta il presidente ricostruisce la "maledetta stagione" e annuncia: si vende, se nessuno compra partecipazione al campionato sicura ma "non potrò garantire nulla di più di una stagione con obiettivi notevolmente ridimensionati".

"Scrivo queste poche righe – inizia la lettera – per informare tutta la tifoseria nerazzurra e la città che ho deciso di rispettare gli impegni presi. Gli stipendi relativi alle mensilità di gennaio e febbraio sono stati regolarmente pagati a tutti i nostri tesserati. Nei giorni scorsi avevo lasciato intendere che avrei ragionato sul da farsi. Ha poi prevalso il senso di responsabilità nonché il rispetto soprattutto per la società che mi onoro di presiedere e per tutta quella gente che in questa maledetta stagione, come me, non ha mai smesso di credere in quello che era un bellissimo sogno la scorsa estate e tutti ci auguravamo diventasse realtà in queste settimane".

Il lungo racconto parla delle due stagioni precedenti con una "gestione economico/finanziaria oculata" che per due volte ha portato ai playoff, poi la scelta di puntare in alto: "Nel giugno scorso ho deciso di fare un salto di qualità negli investimenti e nella scelta delle persone cui affidare gli incarichi principali. Non abbiamo lasciato niente al caso: ritiro pre-campionato con strutture e logistica da categoria superiore; rosa costruita a tempo di record; pieni poteri a direttore generale e staff tecnico nella scelta degli uomini e delle strategie".

Poi la storia del ripescaggio in serie B sfumato ad inizio stagione, vicenda dove "le nostre ragioni vanno ancora avanti nelle sedi competenti". Il campo poi racconta una storia diversa da quella sperata. "Abbiamo cercato di correggere in corsa ma, forse, abbiamo addirittura peggiorato le cose. Io per primo ho sperato fino all’ultimo in un miracolo sportivo, ma purtroppo l’ennesimo scivolone casalingo ci ha chiuso le porte in faccia".

La conclusione della storia sembra così inevitabile: "Avevo detto che questa stagione avrebbe significato tanto anche per la mia esperienza alla guida del Pisa. Bene, tracciando oggi un bilancio di quanto accaduto non posso che pensare anche a farmi da parte perché stimoli, risorse, energie ed entusiasmo iniziano a venir meno. Il Pisa ha bisogno di un nuovo progetto e di persone in grado di dare nuova linfa. E lo dico consapevole del fatto che lanciare operazioni del genere comporta rischi collaterali".

Grande attenzione quindi: "Non ho alcuna intenzione di far morire il Pisa né di lasciarlo in mani sbagliate. Per questo chiedo alle istituzioni cittadine e al sindaco Marco Filippeschi di intervenire. Faccia lui da garante di chiunque sia interessato al Pisa. So di coinvolgere il primo cittadino in una vicenda non facile ma il Pisa è un bene di tutta la città, della Provincia e non solo e per questo sono convinto che lui, come me e la mia famiglia, tiene al bene di questa società".

Alla ricerca di nuovi partner, investitori o acquirenti: "Da oggi e fino alle scadenze per l’iscrizione al prossimo campionato se esistono soggetti interessati a rilevare il Pisa 1909, con credenziali serie, si facciano dunque avanti direttamente presso le istituzioni cittadine. Se ciò non accadrà, neppure sotto ogni tipo di forma di sostegno e/o collaborazione personalmente non potrò garantire nulla di più di una stagione con obiettivi notevolmente ridimensionati".

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