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Pisa - Arezzo si gioca. La Curva Nord: "Siamo allibiti"

Le autorità di pubblica sicurezza hanno confermato il via libera alla disputa del match. I gruppi organizzati della curva nerazzurra annunciano una protesta contro la decisione

L'ultimo aggiornamento comunicato ufficialmente dal Pisa Sporting Club è che la partita di questa sera contro l'Arezzo (ore 20.45 all'Arena Garibaldi) verrà regolarmente disputata. La società di via Battisti ha annunciato infatti di "aver ricevuto dalle autorità competenti l'indicazione di proseguire nell'organizzazione della gara". Il club, in conseguenza di questa indicazione, ha anche deciso di mettere all'asta le maglie da gioco indossate dai calciatori nerazzurri durante il match, per devolvere l'incasso alle persone colpite dall'incendio dei Monti Pisani. Nei prossimi giorni, ne dà ancora comunicazione il Pisa, seguiranno altre iniziative.

Il comunicato della Curva Nord

Dopo la comunicazione sul regolare svolgimento della partita è arrivata la presa di posizione della Curva Nord 'Maurizio Alberti'. "Abbiamo accolto con stupore la decisione di far disputare ugualmente la prevista gara di campionato tra Pisa e Arezzo", spiegano i gruppi organizzati del tifo. "In questo ultimo mese hanno rinviato prima l'inizio del campionato, di alcune settimane, poi la seconda giornata a noi, poi hanno anticipato la gara di questa sera quindi hanno anticipato l'orario della trasferta di Piacenza. Il tutto per beghe o interessi interni, senza mai interrogarsi sull'opportunità del tutto o sul rispetto dovuto a chi il calcio lo segue con sacrificio e passione, senza guadagnarci niente", proseguono gli ultras nerazzurri.

"All’improvviso giocare Pisa-Arezzo diventa irrinunciabile - prosegue il comunicato della Curva Nord - nonostante l'allerta incendi ancora in vigore per via del vento, nonostante si respiri l'odore del fumo a chilometri di distanza, nonostante nell'immediato hinterland cittadino ci siano sfollati nelle palestre, ci siano persone cui è bruciata la casa o l'attività, e che hanno rischiato grosso". "Ma secondo la prefettura, e gli altri preposti a decidere, noi dovremmo vivere questa situazione recandoci allo stadio come nulla fosse, bere un paio di birre, ballare e cantare, mentre a pochi chilometri se non centinaia di metri si consumano situazioni di emergenza, peraltro sotto i riflettori e gli occhi di tutta Italia". "Siamo allibiti - concludono i gruppi organizzati - ma non senza parole, e come sempre ci faremo sentire, a modo nostro".

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