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Pisa - Pontedera 3-1: le pagelle | Nerazzurri scintillanti: gol, occasioni e applausi a scena aperta

Il Pisa sfodera la migliore prestazione casalinga della stagione regolare per giocate, concentrazione e agonismo. Lisi e compagni hanno dominato dal primo all'ultimo minuto

Il Pisa cala il tris e batte fra le mura amiche, in una partita di un campionato professionistico, il Pontedera dopo 21 anni di digiuni e beffe clamorose. L'Arena Garibaldi tributa a Mario Petrone e alla sua squadra applausi scroscianti sia a gara in corso che dopo il triplice fischio. I nerazzurri hanno sfoderato la miglior prestazione interna della stagione regolare. Da una parte i rimpianti per le occasioni gettate al vento da fine agosto a oggi aumentano, ma dall'altra c'è la grande consapevolezza che questo organico ha realmente i mezzi per poter dire la sua da protagonista nei prossimi playoff.

Si vede la mano del mister

Voltolini 6: sicuro e attento nelle pochissime sortite offensive degli avversari. Lucido nelle rare uscite alte. Leggermente sorpreso dal tiro di Raffini per il 3-1 finale.

Filippini 6: l'intesa con Di Quinzio lungo la catena mancina si fa di partita in partita sempre più buona. Sovrapposizioni puntuali e sempre interessanti. In leggero affanno sui palloni alti in zona difensiva.

Ingrosso 6.5: rientra al centro della difesa, e come per magia tutta la squadra ne beneficia in cattiveria, concentrazione e lucidità. Non commette nessun sbavatura, nonostante non toccasse il campo da più di un mese e mezzo.

Lisuzzo 6.5: cos'altro dire per il 'Sindaco'? Il centrale siciliano mostra una volta di più tutti i motivi per cui è un pilastro indispensabile per la squadra sul rettangolo verde. Gioca con la voglia di un ragazzino alle prime armi.

Birindelli 6: come per il suo omologo sulla fascia opposta, anche per il buon Samuele l'affiatamento con Lisi cresce di gara in gara. Finalmente torna a chiudere il match senza crampi. Peccato per la disattenzione finale in occasione del gol della bandiera degli ospiti.

Di Quinzio 7: intelligenza, senso tattico, tecnica sopra la media e ottimo dinamismo. Il numero 10 sta definitivamente prendendo in mano la regia offensiva del gioco nerazzurro. Altro assist vincente in occasione del gol del 2-0. (Dal 78' Sainz Maza sv).

De Vitis 7: rientra dal primo minuto dopo molte partite iniziate (e in qualche caso anche terminate) dalla panchina. Se mister Petrone voleva avere una prova dell'affidabilità dell'ex Latina per il finale di stagione, ieri sera ha ricevuto soltanto segnali positivi. Corsa, grande gamba, ottima tecnica e lucidità tattica.

Gucher 6.5: l'austriaco a metà secondo tempo, a risultato ampiamente acquisito, si fa trenta metri di rincorsa in orizzontale per andare a fare fallo. Risultato: cartellino giallo e squalifica per l'ultima partita di Arezzo. Un peccato? Neanche per idea: il numero 27 sta alzando i giri del motore, ed è giusto che si preservi per i playoff. (Dall'85' Izzillo sv).

Lisi 8: l'esterno romano è un cavallo di razza. Sarà il numero di maglia, sarà lo strapotere muscolare in progressione, sarà quell'andatura un po' caracollante. Fatto sta che a Pisa un ragazzo romano in grado di spaccare le partite con le sue accelerazioni lo si era ammirato dieci anni fa. Fortuna che il mercato invernale ce ne ha portato in dote un altro. Con un giocatore così, non si può avere timore degli spareggi promozione. (Dall'85' Setola sv).

Eusepi 7: fa ciò che gli riesce meglio. Battaglia su tutti i palloni, e sovrasta qualsiasi avversario. Il 'Re' sta tornando sui livelli che gli competono, e ne beneficia tutta la squadra in termini di manovra e pericolosità. Freddo dagli undici metri in occasione del rigore che sblocca la gara. Ammonito, salta Arezzo. (Dal 75' Ferrante 6: ha una voglia di segnare che spaccherebbe il mondo in quattro. Magari già dalla prossima settimana).

Masucci 7.5: fosse soltanto per l'intuizione del tacco che porta a due le segnature nerazzurre, si meriterebbe un voto alto. Ma se si va a considerare l'intera partita giocata dal numero 26, ci si rende conto che siamo al cospetto di un giocatore da categoria superiore per intelligenza tattica, esperienza, intuito e capacità di leggere il gioco. (Dal 78' Negro 6: tira il fiato dopo un buon filotto di partite da titolare, ma si fa trovare prontissimo quando mister Petrone lo chiama in causa. Un pallone toccato, subito il gol del 3 a 0).

All. Petrone 7.5: se qualcuno temeva il contraccolpo psicologico dopo la brutta battuta d'arresto di Livorno, è stato prontamente smentito. L'organico nerazzurro sta diventando a grandi passi il Pisa di Mario Petrone: trame basse, fraseggio rapido e continuo, ferocia agonistica in fase di pressione e riconquista della palla nella metà campo avversaria. Sono questi i marchi di fabbrica del tecnico campano, e con grande rapidità Lisuzzo e compagni stanno mandando a memoria dei meccanismi molto interessanti da vedere e commentare. Terza vittoria in quattro partite, terzo posto praticamente blindato e autostima che cresce in vista dei playoff. Se c'era da costruire una mentalità vincente, miglior viatico non poteva esserci di una vittoria così rotonda fra le mura amiche.

I granata si perdono sul più bello

Contini 7.5; Risaliti 5, Borri 5, Rossini 4; Corsinelli 5.5, Gargiulo 5 (dal 65' Paolini 5), Caponi 5.5, Calcagni 6, Tofanari 5,5 (dall'81' Maritato sv), Grassi 5 (dal 65' Raffini 6), Posocco 5.5. 

All. Maraia 5.5: dopo un filotto di molti punti e ottime prestazioni, in molti si aspettavano un Pontedera sbarazzino e pronto a rispondere colpo su colpo ad un Pisa ferito e desideroso di tornare alla vittoria. Invece i granata praticamente non sono mai riusciti ad entrare in partita, annichiliti da un avversario nettamente più forte e preparato atleticamente, tatticamente e tecnicamente. Attenzione però: questo 3-1 non deve essere letto come una bocciatura per Maraia e i suoi. Molto più semplicemente, il Pontedera non è ancora pronto a livello mentale per affrontare partite dal peso specifico ingente. Il sogno dell'approdo ai playoff è ancora vivo: per centrarlo i granata devono fare tesoro degli errori commessi all'Arena Garibaldi.

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