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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Pisa S.C. 1909: un campanello d'allarme da non sottovalutare

I nerazzurri contro il Gavorrano hanno deluso sotto tutti i punti di vista. La squadra di Gautieri ha compiuto due passi indietro rispetto alle ultime uscite, provocando la contestazione della tifoseria

A chiunque avesse provato a pronosticare un pareggio interno a reti bianche contro il Gavorrano, qualsiasi tifoso del Pisa sarebbe scoppiato a ridere. Troppo ampio il divario, sulla carta, sia in termini di valore spicciolo delle rose, sia in termini di tasso tecnico tra i vari interpreti delle due squadre. Ed invece la partita è terminata con un risultato che nessuno avrebbe mai pensato. 

Squadra lenta, compassata ed impacciata

Per 95' il Pisa è stato incapace di costruire alcunché. Sul taccuino, al termine della partita, si sono contate soltanto due conclusioni verso la porta avversaria, firmate da Lisuzzo e Mannini. Nello specifico, un difensore centrale ed un terzino. E se andiamo ad analizzare il modo in cui sono arrivati questi due tiri nello specchio, ci accorgiamo che sono stati il frutto di due ribattute. Di azioni ragionate, costruite e manovrate neanche l'ombra.

Ecco perché al triplice fischio i 6700 che anche domenica hanno affollato l'Arena Garibaldi nonostante un caldo pomeriggio ottobrino si sono lasciati andare alla contestazione. Una selva di fischi che è suonata come l'esasperazione di un pubblico che durante l'estate aveva assistito alla costruzione della rosa con l'obiettivo di lottare per il vertice della classifica. Invece, dopo nove giornate di campionato, il Pisa si trova a 5 lunghezze dal Siena capolista. Un distacco sicuramente non incolmabile, ma certamente preoccupante dopo soltanto un quarto di stagione regolare. 

A far andare su tutte le furie il pubblico di fede nerazzurra non è stato soltanto il risultato. Certamente lo 0-0 in una partita contro la peggior difesa del girone (17 reti incassate prima della trasferta di Pisa) e l'unica squadra ancora ferma a 0 punti è un risultato che farebbe storcere la bocca anche il più inguaribile degli ottimisti. Ma ancor più di questo, a sconcertare tutta lo stadio è stato l'approccio clamorosamente sbagliato da parte della squadra e della guida tecnica.

Si può pareggiare qualsiasi partita, anche quella contro una squadra in difficoltà come il Gavorrano. L'essere stati la prima formazione a concedere un punto ai maremmani è perciò soltanto un'aggravante alla prestazione nettamente insufficiente vista domenica sul prato dell'Arena. A balzare all'occhio è stata la fortissima difficoltà dei nerazzurri nel costruire una manovra ragionata. I giocatori sono apparsi spaesati nel 4-3-3 approntato da Carmine Gautieri, che non è stato in grado di leggere l'andamento del match ed apportare i dovuti cambiamenti per invertire la rotta. Il Pisa si è accartocciato nella sua inconcludenza e nel torpore. Un 'sonno' dal quale non accennano a volersi svegliare gli attaccanti nerazzurri, che in totale hanno messo a segno soltanto un gol con Masucci (contro la Viterbese).

Questa tendenza preoccupante deve essere invertita nel minor tempo possibile, perché il tempo passa e di sicuro il campionato non aspetta nessuno. Se le quattro vittorie consecutive avevano contribuito a mascherare i problemi, paradossalmente l'ottavo risultato utile in fila ha smascherato tutte le zoppìe che affliggono l'organico nerazzurro. In particolare il deficit più palese è la mancanza del cambio di passo: che si trovi in vantaggio, sotto nel risultato o in parità, il Pisa non è ancora mai riuscito a dimostrare con i fatti la superiorità tecnica e tattica decantata sulla carta. Il calendario adesso riserva alla truppa di Carmine Gautieri un doppio confronto esterno molto insidioso. Domenica 22 ottobre i nerazzurri faranno visita ad un Alessandria ancor più in difficoltà, ma proprio per questo da prendere con le doverose molle. E poi il 29 ottobre sarà la volta della sfida del 'Garilli' contro un Piacenza costruito per combattere per i primissimi posti, ma protagonista di ben 4 sconfitte nelle prime 9 giornate.

Ecco perché adesso il Pisa, in tutti i suoi interpreti, deve dimostrare di voler aggredire la stagione. Il tempo per recuperare il terreno perduto fino ad oggi c'è, a patto però di utilizzarlo nel migliore dei modi. A Carmine Gautieri il compito di trovare le giuste contromisure a tutta la serie di problemi evidenziati. Di buono, al momento, ci sono soltanto gli otto risultati utili consecutivi e le 3 reti incassate. Per il resto, il progetto sportivo pensato durante l'estate ha bisogno di una decisa svolta. Altrimenti si corre il forte pericolo di dissipare il grande entusiasmo riacceso qualche settimana fa.

Un mercoledì di coppa

Prima della trasferta in Piemonte, però, il Pisa è atteso da un altro impegno ufficiale. Mercoledì 18, alle ore 16.30, i nerazzurri ospiteranno il Pontedera nei trentaduesimi di finale della Coppa Italia Serie C. Chi vince avanza nel tabellone, chi perde saluta la competizione. Per Gautieri sarà l’occasione migliore per testare la forma fisica e la condizione mentale dell'intera rosa a sua disposizione, in particolare di quegli elementi che non hanno trovato ancora spazio in campionato.

Davanti a sé il Pisa troverà una squadra partita malissimo in campionato: gli uomini di Maraia prima della vittoria contro il Piacenza avevano inanellato 5 sconfitte (4 consecutive) e due pareggi. Complice la messa in vendita della società da parte della storica dirigenza, l'aria che si respira nell'ambiente granata non è delle migliori. Ma sicuramente Grassi e compagni all'Arena Garibaldi proveranno a sfoderare la prestazione delle grandi occasioni. Ecco perché i nerazzurri hanno l'obbligo di preparare ed interpretare al meglio la sfida. Un altro passo falso interno non farebbe che aumentare la pressione attorno a Gautieri ed al suo gruppo di giocatori. Le partite si possono vincere, pareggiare e perdere. Il Pisa non può centrare soltanto successi nel suo percorso, ma sicuramente non può ripetere la gara anonima di domenica scorsa.

Questa la probabile formazione con cui i nerazzurri scenderanno in campo (4-3-3):

Reinholds; Favale, Carillo, Sabotic, Zammarini; Izzillo, Maltese, Di Quinzio; Cuppone, Cernigoi, Peralta.

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