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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Piedi piantati per terra e occhi fissi al cielo: brilla la stella di Moscardelli

Nel momento più complesso della stagione il capitano, con la sua classe, guida la squadra ad una vittoria pesantissima a Trapani. I playout adesso sono lontani quattro punti

Che serata a Trapani. Prima del fischio d’inizio proprio tutti, chi più chi meno, temevano la trasferta sul campo dei siciliani. Per le condizioni del terreno di gioco in sintetico. Per le condizioni ambientali di contorno al match, con l’ombra di Fabio Petroni che aveva caratterizzato l’avvicinamento alla partita. Per le moltissime assenze che avevano condizionato la preparazione della squadra. All’appello al ‘Provinciale’ mancavano: Meroni, Varnier, Belli, Di Quinzio, Izzillo, Marconi, Masucci e Asencio. Otto undicesimi di una buona squadra per la serie cadetta: defezioni troppo pesanti imposte dalla sorte ai nerazzurri.

Luca D’Angelo però ci ha abituati a non piangersi mai addosso, anche quando la notte sembra più buia di altre. Sarà perché da buon abruzzese è abituato a fare di necessità virtù, sarà perché meglio di chiunque altro, insieme al suo fidato vice Riccardo Taddei, conosce il gruppo a sua disposizione. E infatti il colpo di genio è servito sul piatto al momento dell’ufficializzazione delle formazioni: il Pisa, in ligio rispetto al periodo, si schiera con un inedito albero di Natale nel quale Davide Moscardelli è lasciato come unico punto di riferimento offensivo. Scelta difensiva? Guai anche solo a pensarlo con un tecnico come D’Angelo, che si spazientisce persino quando, nonostante il vento contrario che tocca in alcune raffiche i 100 chilometri orari, la sua squadra non esce dalla propria area di rigore con la palla al piede. Moscardelli è il centro di gravità dello schieramento nerazzurro, che ruota interamente attorno alla sua stella polare e fa decollare i sogni della tifoseria. La manovra scorre via pulita e fluida, Gucher e Pinato da trequartisti mettono geometrie e muscoli a servizio del gioco e proprio da un tracciante del numero 21, dopo soli 58 secondi, nasce il gol del vantaggio.

Il resto è cronaca che si confonde con la magia: Moscardelli si inventa una rovesciata degna delle copertine di Sky per ritornare al gol in nerazzurro dopo oltre sei mesi di digiuno (aveva segnato l’1-1 nella finale di andata contro la Triestina il 5 giugno) e a distanza di nove anni dall’ultimo centro in cadetteria. E nel secondo tempo chiude i conti con una zampata da centravanti puro sfruttando l’ennesima galoppata di Lisi, un ragazzo arrivato tardi in B ma dalle potenzialità enormi.

Con questo successo i nerazzurri volano all’ottavo posto, toccando quota 23 dopo 16 giornate: 1.44 punti di media a partita che proiettano la squadra verso una salvezza tranquilla. I playout adesso sono lontani quattro lunghezze (il Venezia è sedicesimo con 19 punti), ma soprattutto la zona rossa, quella della retrocessione diretta, è lontana nove punti. Il Cosenza, terz’ultimo, è a quota 14. E domenica 22 dicembre (ore 15) all’Arena Garibaldi arriva proprio la compagine calabrese, chiamata probabilmente ad una prova da dentro o fuori per salvare la posizione del tecnico Piero Braglia. Nonostante le assenze, che continueranno ad essere numerose (D’Angelo conta di recuperare Di Quinzio e Belli), il Pisa ha la possibilità di dare un’altra poderosa spallata alla classifica e alla corsa per la salvezza. La notte fa meno paura quando c’è la stella polare a guidare il cammino. Il Pisa l’ha trovata: è il suo capitano, Davide Moscardelli.

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