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Pisa S.C. 1909: prosegue la farsa del 'valzer dei rinvii'

Oggi, sabato 8 settembre, sarebbe dovuta essere la giornata tanto attesa della compilazione dei gironi e dei calendari di Serie C. Tutto nuovamente rimandato invece a causa del caos in Serie B

La giornata di oggi si sarebbe dovuta vivere con la fibrillazione e l'attesa delle grandi occasioni. Finalmente il Pisa e le altre 59 società iscritte alla Serie C avrebbero potuto conoscere il cammino da percorrere durante la stagione 2018-2019. L'8 settembre era infatti la data fissata da tempo per la compilazione dei tre gironi e dei calendari della terza serie del calcio professionistico italiano.

Invece ci ritroviamo a parlare di tutto ciò utilizzando il passato ed il condizionale, perché ancora una volta è stato affibbiato un colpo durissimo alla passione dei tifosi, alle casse dei club di C e alla credibilità dell'intero movimento calcistico tricolore. A causa del gravissimo caos ripescaggi scatenatosi in Serie B da ormai due mesi, il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ed i suoi dirigenti hanno dovuto prendere atto dell'impossibilità a procedere all'avvio formale della stagione.

Partenza il 22-23 settembre?

Il preambolo doveroso a questa ennesima, grottesca barzelletta tutta italiana è la riunione del Collegio di garanzia del Coni, tenutasi ieri a Roma e alla quale, oltre al presidente Frattini e ai responsabili del Comitato olimpico italiano, hanno partecipato tutte le società attualmente iscritte alla Serie C che vantano ragioni e motivazioni per essere ripescate o riammesse in Serie B. Il Collegio era chiamato a dirimere una faccenda contorta che si trascina nelle aule di tribunale, sui giornali e sui siti di tutta Italia da due mesi: lasciare la serie cadetta a 19 squadre (avallando la decisione univoca assunta dal presidente della Lega B, Balata, oppure imporre l'aumento dell'organico del campionato a 20 o 22 società?

Questo l'oggetto del contendere: da una parte il massimo organo istituzionale sportivo italiano, dall'altra le ragioni di Novara, Catania, Siena, Pro Vercelli, Ternana e Virtus Entella. Il club ligure punta alla riammissione, giocando sulla possibilità di far scontare al Cesena (nel frattempo fallito) la penalizzazione in classifica di 15 punti nel campionato scorso: in questo modo a retrocedere direttamente sarebbero proprio i romagnoli, a vantaggio dei biancocelesti che con la classifica riscritta si salverebbero direttamente. Ternana e Pro Vercelli invece sono le protagoniste del ricorso contro le domande di ripescaggio presentate da Catania e Novara, riammesse alla corsa per la B nonostante negli ultimi anni abbiano scontato delle penalizzazioni in classifica. Unica società a non avere nemici, se così si può dire, è il Siena, che si ritrova nella graduatoria delle ripescabili soltanto per suoi meriti, senza 'spintarelle' o modifiche del regolamento a suo vantaggio.

Dopo oltre cinque riunione di seduta, però, la 'corte' del Collegio di garanzia ha deciso di non decidere. "Non posso prendere una decisione così importante in fretta", ha commentato laconico Frattini. Con buona pace dei tifosi delle sei società interessate, che dalla mattina attendevano con ansia e trepidazione il verdetto, e soprattutto delle altre società di Serie C e delle rispettive tifoserie, costrette a dover rimandare ancora una volta il ritorno allo stadio. 'Non c'è due senza tre', e come dice il famoso detto la Lega Pro è stata così costretta a rinviare per la terza volta l'inizio della stagione. Gravina ha parlato di "soluzione inattesa" e "grave danno alle società di C e a tutto il calcio", e stavolta dargli torto appare francamente impossibile. Questo ulteriore ritardo genera solamente disagi per i club, che si troveranno a dover gestire logisticamente e sportivamente numerosi turni infrasettimanali, per non parlare delle problematiche provocate ai tifosi, obbligati a fare i salti mortali per poter seguire la loro squadra del cuore. 

L'impressione è che, nel chiuso della stanza dei bottoni romana del Coni, una presa di posizione indicativa di quella che sarà la sentenza finale ci sia. Non avrebbe senso, infatti, rimandare il verdetto a lunedì 10 o martedì 11 per poi lasciare la B invariata a 19 squadre. Qualche società verrà ripescata: resta da capire quante e quali. In funzione di questo passaggio, poi, ci sarà la riunione dei vertici della Lega Pro con le rimanenti società iscritte al campionato di Serie C, nella quale verranno finalmente compilati gironi e calendari. La speranza è che in quel momento possa prevalere il buon senso, proponendo alle società una prima giornata a 'chilometro zero', in cui squadre vicine geograficamente giochino contro, in modo da consentire una facile organizzazione della trasferta e disputare la prima giornata nel week end del 15-16 settembre. Purtroppo però l'esperienza ci insegna che la semplicità non fa parte del modo di pensare dei dirigenti del nostro calcio, e quindi molto più verosimilmente il Pisa non scenderà in campo prima del 22-23 settembre.

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